Regione Lazio, schiaffo al Comune: revocata la convenzione di Lucha y Siesta
Revocata la convenzione con l'associazione Lucha y Siesta, per ristrutturare e mettere a bando la gestione dell’immobile dov’è nata la Casa delle donne
Uno schiaffo al Comune di Roma da parte della Regione Lazio. La giunta Rocca ha revocato la convenzione con l'associazione Lucha y Siesta di Roma, per ristrutturare e mettere a bando la gestione dell’immobile dov’è nata la Casa delle donne. Dopo essere slittata due volte, per alcuni aggiustamenti tecnici, la lo schema di delibera è stato approvato.
L'atto, inoltre, prevede la revoca della concessione in comodato d'uso gratuito che, però, non risulta ratificata.
Il caso
L'immobile di via Lucio Sestio, era un ex deposito Atac, che dopo l’abbandono era stato occupato nel 2008. Il palazzo, diventato un centro di accoglienza e rifugio per donne e bambini vittime di violenza, era stato acquistato dalla Regione nel 2021: operazione che aveva portato a un protocollo d’intesa con le attiviste di Lucha y Siesta per tenere in vita l’associazione. La misura, proposta dall'assessora alle Pari opportunità Simona Baldassarre, mira a riqualificare l'immobile in via Lucio Sestio per poi assegnarlo tramite una procedura pubblica. Alla gara potranno partecipare tutti gli enti e le associazioni iscritte all'albo regionale delle organizzazioni di donne impegnate nel contrasto alla violenza di genere e nel sostegno ai percorsi di uscita dalla violenza, assicurando oltretutto la presa in carico da parte dell'affidatario del servizio delle donne e dei minori già accolti presso la struttura.Il provvedimento prevede "le misure transitorie più idonee a salvaguardare e tutelare, nelle more dell’affidamento del servizio, la sicurezza delle donne e dei minori accolti dall’associazione Casa delle donne Lucha y Siesta", attraverso il rilascio dell’edificio "e il contestuale ricollocamento presso strutture antiviolenza appartenenti alla rete regionale di concerto con Roma Capitale".
La convenzione
In particolare, si considera che "ad oggi la convenzione con l’associazione Casa delle donne Lucha y Siesta", il cui schema è stato approvato dalla giunta Zingaretti "non è stata sottoscritta dalle parti e pertanto l’immobile di Via Lucio Sestio non risulta attualmente concesso in comodato d’uso", si legge nella delibera. Infine, la giunta Rocca precisa che l'immobile di via Lucio Sestio di proprietà dell'Atac, dal 2008 è stato occupato, senza averne titolo e quindi abusivamente dalla Casa delle donne Lucha y Siesta.
Scelta di legalità
Le revoche dello schema di convenzione con l’associazione Casa delle donne Lucha y Siesta e della concessione in comodato d’uso gratuito, approvate oggi dalla Giunta, "rappresentano un atto dovuto volto a ripristinare la legalità da un lato e le condizioni igienico-sanitarie dell’immobile dall’altro". Lo dichiarano in una nota il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, l’assessore alla Cultura, alle Pari opportunità, Simona Renata Baldassarre, e l’assessore al Demanio e patrimonio, Fabrizio Ghera. "La Regione non toglie nulla a nessuno: si tratta di un atto dovuto. La delibera di Giunta, approvata oggi, è importante per dare il via a un percorso di riqualificazione e di ripristino della legalità in più step. L’immobile si trova in una condizione di inidoneità igienico-sanitaria certificata e alla quale dobbiamo porre rimedio per dare una accoglienza dignitosa e a norma di legge - spiegano il presidente e gli assessori -. L’area Pari opportunità e la direzione regionale competente in materia di patrimonio attueranno le misure transitorie più idonee volte a salvaguardare e tutelare la sicurezza delle donne e dei minori accolti nell’immobile, attraverso il ricollocamento presso strutture antiviolenza appartenenti alla rete regionale, di concerto con Roma Capitale. L’edificio ha bisogno di lavori e sarà ristrutturato, così da diventare idoneo ad accogliere le donne vittime di violenza e i loro figli".Il servizio di gestione della struttura, con utilizzo dell’immobile in comodato d’uso, verrà messo a bando, come prevede la legge. "L’ente o l’associazione a cui sarà affidato il servizio assicurerà la presa in carico e l’assistenza per tutte coloro che, vittime di violenze e abusi, avranno bisogno di accoglienza e sostegno. Ovviamente alla procedura a evidenza pubblica potrà partecipare, se avrà i requisiti, anche l’associazione Lucha y Siesta", aggiungono il presidente Rocca e gli assessori Baldassarre e Ghera.
L'aut aut della Corte dei Conti
"Alla Regione non c’è più spazio per l’illegalità. Sulla vicenda dell’immobile di via Lucio Sestio - si ricorda - è intervenuta la Corte dei conti con un procedimento per danno erariale che coinvolge quattro dirigenti regionali. L’edificio, oggetto di occupazione abusiva dal 2008, quando era ancora di proprietà dell’Atac, fu infatti acquistato dalla Regione nel 2021 e assegnato all’associazione occupante, la Lucha y Siesta". A questo proposito si cita uno stralcio di quanto scrive la Corte dei conti: “Il bene acquistato era già occupato senza nessun titolo legale dal collettivo (Lucha y Siesta), di modo che l'acquisto era esplicitamente finalizzato a consentire la prosecuzione dell'occupazione illegittima che altrimenti sarebbe dovuta cessare”. I magistrati scrivono che risultano "distratte ingenti risorse pubbliche dai fini istituzionali". "La storia, del resto, è ben nota alle cronache", concludono il presidente Rocca e gli assessori Baldassarre e Ghera