Rifiuti: l'ultima eredità di Zingaretti: Rocca e Ghera cancellano gli Egato
In Consiglio regionale arriva la proposta di legge per abrogare il poltronificio di Zingaretti realizzato con un blitz prima di mollare il Lazio
Arriva alla Pisana in consiglio regionale la proposta di legge della giunta Rocca che abroga la legge regionale 14/2022 che prevedeva la istituzione degli Egato, enti di governo d’ambito territoriale per la gestione dei rifiuti. L'ultimo strasciso della fine della legislatura di Zingaretti
Bene quindi l’assessore Ghera che ha mantenuto l’impegno preso prima dell’estate di abrogare gli Egato portando in consiglio un’apposita norma.
Egato: enti inutili e costosi
Non posso che essere soddisfatto perché, quando la giunta Zingaretti a fine legislatura fece approvare dal Consiglio la legge che istituiva questi enti, ho iniziato una campagna stampa, scrivendo diversi articoli, per farli cancellare considerandoli enti inutili e costosi. Oltretutto gli atti amministrativi della costituzione di questi enti furono approvati, a consiglio sciolto, da una giunta in carica solo per l’ordinaria amministrazione.
Fu tanto forte l’impatto della stampa ma anche la netta presa di posizione di esponenti dell’opposizione e quella del candidato del centro sinistra, Alessio D’Amato, che l’allora vice presidente Leodori dopo aver costituito l’Egato di Frosinone, che si insediò ed elesse anche il suo presidente nella persona di Buschini, bloccò la costituzione degli altri enti rimandando la questione alla legislatura futura. La giunta Rocca dopo un po' dall’insediamento aveva approvato una delibera di giunta annullando in autotutela gli atti amministrativi degli Egato, ma il Tar ne ha sospeso l’efficacia in attesa del merito.
La proposta di legge cancella il poltronificio del Pd
Ora la proposta di legge che li abroga taglia la testa al toro, tanto che Buschini si è dimesso da Presidente dell’Egato di Frosinone, dimostrando così intelligenza politica ma compiendo anche un atto di sconfitta politica. Sono stati smentiti così tutti quelli che dicevano che gli Egato non si potevano cancellare perché previsti da una norma nazionale, in quanto, come scritto nella proposta di legge di abrogazione, la Regione con il piano regionale dei rifiuti può prevedere altri strumenti o enti per la gestione.
Verso un nuovo piano regionale dei rifiuti
E infatti la giunta prima della proposta di legge di abrogazione ha approvato una delibera di giunta per dare gli indirizzi per la predisposizione del nuovo piano regionale dei rifiuti. Mi auguro che la giunta si sbrighi a redigere il nuovo piano rifiuti perché quello in vigore, voluto da Zingaretti-Valeriani, è fuffa, non contiene nessun impianto oltre a quelli esistenti, ha provocato l’emergenza rifiuti in atto e il caos che c’è sui territori, non avendo programmato l’impiantistica necessaria. La mia battagli contro gli Egato non è stata ideologica, ma li ho considerati sin dall’inizio un doppione delle Province che sono i veri ambiti di gestione dei servizi pubblici sul territorio.
La strada per evitare la sovrapposizione degli enti è ancora lunga
Sono anni che predichiamo che dobbiamo semplificare, evitare di sovrapporre enti che fanno la stessa cosa, fare in modo che sia chiaro chi fa cosa e chi è responsabile di quella cosa, non solo e tanto per non aumentare i costi ma soprattutto per semplificare le procedure ed evitare che cittadini e imprese si debbano rivolgere a un numero esagerato di enti per una pratica. Siamo il paese che si è dovuto inventare la conferenza dei servizi per mettere intorno a un tavolo tutti i tanti enti che decidono sul governo del territorio, proprio perché abbiamo tanti enti che si sovrappongono. Abbiamo tentato, con norme nazionali, di unificare i piccoli comuni o di associare le loro funzioni e allo stesso tempo continuiamo a fare nuovi enti che poi faranno a cazzotti con quelli esistenti.
Nel Lazio c’è una stratificazione di enti che si sovrappongono nelle funzioni che fa paura
Oltre all’ente Regione, a 4 province, 1 città metropolitana e 378 comuni ci sono altri 11 livelli di governo territoriale: comunità montane, che oggi si chiamo unioni dei comuni montani, unioni di comuni, università agrarie, consorzi di bonifica, consorzi per la gestione delle risorse idriche, consorzi per la gestione e raccolta dei rifiuti, consorzi intercomunali, enti parco, consorzi industriali, bacini imbriferi montani, gruppi di azione locale, distretti socio - sanitari e aziende sanitarie.
Insomma un groviglio di enti che complicano la vita ai cittadini e alle imprese. Bisogna assegnare alle Province, che hanno la conferenza dei sindaci come massimo organo di rappresentanza, le funzioni degli Egato, dandogli le risorse e le altre funzioni che la Regione gli ha tolto dopo l’approvazione della Del Rio.
Era esattamente questa la posizione dell’Upi nazionale quando si opponeva alla legge del Rio, dicendo che la Provincia è l’ambito territoriale per definizione per cui gli possono essere delegate e concesse tutte le funzioni di area vasta a partire dalla gestione dei rifiuti. Nel momento in cui a livello nazionale si parla di riforme istituzionali importanti, come la elezione diretta del Presidente della Repubblica, l’autonomia differenziata, con il ritorno alla elezione diretta, e la riforma del testo unico degli enti locali mi auguro che nel Lazio in campagna elettorale si possa affrontare la questione della semplificazione degli enti presenti sul territorio a cominciare proprio dalla cancellazione degli Egato e non solo e facendo diventare la Provincia l’ente di riferimento per tutte le funzioni di area vasta.