Roma, a Rebibbia allarme sanità in carcere: l'infermeria è al collasso

Un allarme continuo. E sempre più forte: la sanità in carcere, nel carcere di Rebibbia è allo sbando. Appello dei detenuti alle Istituzioni

Roma

Un allarme continuo. E sempre più forte: la sanità in carcere, nel carcere di Rebibbia è allo sbando. Il tema della sanità penitenziaria è un tema centrale per quanto riguarda l'esercizio di uno dei principali diritti della persona, stabilito anche dall'articolo 32 della Costituzione: quello alla presa in carico sanitaria e quindi alla salute. 

Tagli e problemi

Il carcere, come anche il mondo esterno, risente molto dai tagli e dalle difficoltà che il Servizio Sanitario Nazionale subisce. Con l'unica differenza che, per chi è recluso, non c'è la possibilità - anche laddove ci siano le risorse economiche - di affidarsi a visite specialistiche private. Questo comporta tempi di attesa a volte anche di alcuni mesi. 

Appello dei detenuti

Inoltre, non in tutte le carceri, l'assistenza medica o infermieristica è fornita per tutte e 24 le ore della giornata. Spesso, al fianco dei medici di medicina generale, mancano gli specialisti o la loro presenza è prevista solamente per poche ore. Un tema che ha bisogno di essere rimesso al centro dell'agenda e su cui, alcune delle persone detenute nel carcere di Rebibbia Nuovo Complesso hanno voluto accendere una luce con un loro appello alle Istituzioni.

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