Roma: business dei detenuti in carcere: telefoni, droga e armi a Regina Coeli

Perquisizioni a tappeto con l'aiuto dei cani nello storico carcere di via della Lungara. La Penitenziaria: “I traffici illeciti sono diventati un affare”

Roma

Cellulari, droga e armi rudimentali: il carcere romano di Regina Coeli è in balia dei detenuti che riescono a introdurre tra le sbarre, qualsiasi tipo di oggetti o “accessorio”.

E alle 6 del mattino scatta la perquisizione generale che ha portato al ritrovamento nelle celle di tre telefoni cellulari, oltre 100 grammi di droga e persino armi rudimentali. A denunciare lo stato del carcere romano è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria che racconta: “A seguito di una perquisizione straordinaria conseguita a un’accurata attività d’intelligence che ha visto l’impiego di appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria di Lazio, Abruzzo e Molise con l’impiego delle unità cinofile dalle ore 6.00 di stamani fino a poco fa, presso il carcere romano di Regina Coeli sono stati rinvenuti tre telefoni cellulari, stupefacenti in quantità superiore a 100 grammi e armi rudimentali nella disponibilità dei detenuti”.

"Traffici illeciti che fruttano il triplo che nel mondo libero"

Secondo De Fazio, che si complimentato la Penitenziaria, Occorrono interventi preventivi atti a impedire in origine l'introduzione di oggetti non consentiti e i traffici illeciti che in carcere fruttano il triplo che nel mondo libero - continua - Servono rinforzi organici, strumentazioni ed equipaggiamenti. Analogamente, necessita potenziare le unità cinofile, argomento di cui si discute da anni, ma su cui si interviene solo marginalmente. Va altresì riorganizzato il modello detentivo”.

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