Roma, dopo le potature scatta il sequestro: caos nella sede dell'assessorato
Nella sede dell'assessorato all'Ambiente dove da un mese decine di metri di potature sono state sequestrate dalla Procura alimentando uno stato di degrado
Dopo le potature scatta il sequestro. Dopo il. rischio crollo il caos per rami, fogli e tronchi "nastrati" e lasciati lì per settimane. Accade anche questo a Roma. Nella Roma dove l'Acos ha dato la promozione al servizio del verde pubblico. E tutto questo accade proprio nella sede dell'assessorato all'Ambiente dove da un mese decine di metri di potature sono state sequestrate dalla Procura alimentando uno stato di degrado assoluto.
E tutto questpo accade perché la Procura ha disposto che, ogni qual volta si verifica un rischio crollo, i vigili hanno il compito prima di segnalare all'Ufficio giardini il pericolo e poi porre tutto sotto sequestro perché la magistratura vuole verificare l'effettiva messa in sicurezza dell'albero.
Un gioco dell'oca del degrado
Una sorta di gioco dell'oca dove il decoro va a farsi benedire. Ecco allora che nella sede dell'assessorato, dove il verde dovrebbe essere un fiore all'occhiello, c'erano alberi lasciati a se stessi da anni. Rami pericolanti, fronde mostruose e nessuna manutenzione. E' così scattata la procedura d'urgenze e gli interventi sono arrivati. Ed è arrivato anche il sequestro.
La denuncia di Santori (Lega)
"Da più di un mese assistiamo a questo scempio - tuona Fabrizio Santori, consigliere comunale della Lega - la cosa assurda è tutto questo non capiti in una isolata via all'estrema periferia ma dentro la sede del Dipartimento Ambiente di Roma Capitale in piazzale di Porta Metronia. Proprio davanti gli uffici che dovrebbero occuparsi di manutenere il verde di Roma. Stiamo sfiorando il grottesco. Da un mese circa questa è la situazione mentre in città lo stato delle alberature e la cura del verde è praticamente inesistente. I gravi incidenti dovuti alle cadute degli alberi ormai sono quasi all’ordine del giorno. Con Gualtieri ogni giorno c'è un problema..."