Roma, “La peggior pizza nella città spazzatura”. Geraci e il tweet vergogna
L'economista e già sottosegretario con Conte premier traccia un quadro desolante della Roma dei turisti. Città sala giochi di rara volgarità
Venti righe al vetriolo su Twitter dell'economista e banchiere d'affari ma anche ex sottosegretario allo Sviluppo del Governo Conte, Michele Geraci, dipingono un quadro desolante di Roma. A partire dalla peggior pizza, per finire coi tassisti.
Quello del professor Geraci è un racconto avvelenato che descrive il suo rientro in Italia dopo una gita in Austria e che affonda il Belpaese a partire dal Brennero. Una volta a Roma l'economista e politico entra nella città eterna, in quella Grande Bellezza che ospiterà il Giubileo e che si candida per l'Expo del 2030. Prima di leggere cosa scrive e i 215 commenti che il suo cinguettio ha collezionato tra gli oltre 64 mila lettori, c'è da auspicare che il Bureau di Parigi non lo legga mai questo documento a colori di una città dell'orrore. Soprattutto per i turisti.
"Sono tornato in italia dall'Austria"
Ecco cosa scrive uno dei principali negoziatori della Via della Seta che piaceva tanto a Lega e Movimento 5 Stelle: “Sono tornato in italia, a Roma, due giorni fa dopo un giro in Austria. Credo di essere in candid camera. Appena messo piede in Italia, il primo treno dal Brennero a Roma ritardo di un’ora per guasti vari”.
"La sporcizia è micidiale"
E poi arriva a Roma: “Ho mangiato in centro storico la peggiore pizza che io ricordi; dopo venti giorni a #Kitzbuhel la vista delle sporcizia dovunque (sempre in centro storico) è micidiale; imbonitori di ristoranti che fischiano alle turiste che passano, credendo di essere spiritosi, con scambio di battute tra loro, da stadio; dopo un mese tra Laos e Thailandia con la qualità del servizio e l’attenzione al cliente dell’Asia, ritrovarsi a discutere con un tizio che ti dice che se siete in due non vi potete sedere in un tavolo da quattro (cosa inaudita laggiù, nei paesi poveri) fa venire voglia di “dire cosa si pensa dei suoi cacio e pepe” ; dei tassisti meglio che non parli (non tutti ovvio. Ma allora che loro stessi identifichino chi non lavora bene per proteggere la categoria). Resta la bellezza della città (sporca e pericolosa) ma se è bastato fino ad ora, non basterà per sempre. Sembra ormai un turismo di bassissimo livello, folla, venditori ambulanti con borse non sempre di “marca”, servizi pubblici e privati al di sotto di quelli di Luang Prabang dico ho trascorso un mesetto paradisiaco”.
"Sappiate che me ne sono andato 30 anni fa"
La conclusione è feroce: “PS: prima che qualcuno mi inviti ad andare a vivere là, ringrazio per il consiglio che arriva un po’ in ritardo, perché sono andato via dall’Italia già 30 anni fa”.
Il tweet che fa più lettori di un quotidiano
Nota di commento: in poche ore il tweet di Geraci ha collezionato più lettori di un articolo di un quotidiano di grande tiratura. Segno che Geraci non solo ha studiato le teorie e la pratica della disintermedizione mediatica, ma che poche parole sono sufficienti a descrivere un disastro. La Roma che racconta, quella che vedono i turisti, è una grande sala giochi di rara volgarità.