Roma, lottano contro la criminalità: lo Stato li sfratta: scaduto il contratto

Il caso di 48 famiglie di poliziotti e finanzieri sfrattati dalle case in edilizia agevolata alla Collina delle Muse per fine locazione

Roma

A breve dovranno lasciare le proprie abitazioni 45 famiglie che ben 17 anni fa sono stati assegnatari di immobili costruiti in edilizia agevolata a locazione calmierata, con la finalità, normativamente prevista, di favorire la mobilità di personale impiegato nella lotta alla criminalità organizzata. Si tratta del complesso di abitazioni cosiddetto ”Collina delle muse” in località Mezzalupo Boccea a Roma.

Come è noto, gli interventi di edilizia agevolata sono realizzati con il contributo economico dello Stato per far fronte all’emergenza abitativa di determinate categorie di soggetti, ai quali viene assegnato un immobile a canone contenuto per un successivo, eventuale, riscatto della locazione.

Negato l'acquisto e la locazione

Oggi queste famiglie sono giunte alla scadenza dei contratti di locazione senza essere stati messi nella condizione di poter procedere con l’acquisto dell’unità abitativa o, almeno, di continuarne la locazione.

Sembra infatti, che la società proprietaria degli immobili, nonostante negli anni abbia più volte manifestato la disponibilità a vendere le unità abitative ai conduttori, ha comunicato solo pochi mesi fa di non essere disponibile a continuare la locazione, tanto meno a procedere con la vendita degli stessi. Tale situazione ha portato queste famiglie, con bambini e anziani, in uno stato di forte preoccupazione e incertezza: non sono stati messi, infatti, neanche nelle condizioni di cercare per tempo un’altra collocazione abitativa sia per l’auspicio, che sarebbe dovuto essere più che fondato, di poter procedere all’acquisto delle abitazioni in locazione, sia perché uno dei requisiti per poterne essere assegnatari era proprio non avere altre unità immobiliari di proprietà nella città di Roma.

La protesta del sindacato Sinafi

Proprio per queste ragioni il SINAFI ha chiesto alle Istituzioni (Ministro dell’Interno, Comandante Generale della Guardia di Finanza, Prefetto di Roma e Sindaco di Roma) un intervento tempestivo, chiaro e risolutivo affinché l’interesse pubblico venga difeso, anche e soprattutto a favore di coloro che quotidianamente lo difendono. Lo dichiarano Massimo Massaro - Segretario Generale Regionale SINAFI Lazio ed Eliseo Taverna - Segretario Generale Nazionale SINAFI.

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