Roma, mercati in rivolta: a settembre scatta la serrata dei banchi rionali

Anche gli operatori dei mercati alzano la voce: "Dal Campidoglio mai un incontro, se la situazione non cambia pronti alla serrata"

Roma

La rivolta dei mercati romani contro il Campidoglio. Sono pronti alla serrata già da settembre per far valere i propri diritti. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l'intervista dell'assessore che, di fatto, scaricava le Ags - ovvero le cooperative che si occupano della gestione dei mercati rionali - brandendo la minaccia dell'esposto alla Corte dei Conti.

Sicuramente la legalità è al primo posto. Sempre. Però i sindacati dei "mercatari" rivendicano le loro ragioni: "Sono due anni che tentinamo di parlare con il Campidoglio ma nessuno si degna di riceverci".  

Confcommercio all'attacco

I più aggueriti sono sicuramente gli esponenti della Fiva Confcommercio di Roma, Federazione italiana venditori ambulanti e su aree pubbliche, che chiedono da tempo di esser coinvolti nella riorganizzazione del settore nella Capitale. Invano naturalmente perché dal Campidoglio non hanno avuto mai risposta alle loro richieste di incontro. Questo anche in virtù del fatto che fino ad oggi le Ags non sono state quasi mai prese in considerazione dall'assessorato al commercio.

Il Presidente Papetti a gamba tesa

Il presidente della Fipa, Valter Papetti, spiega: "Sin dall’insediamento della giunta Gualtieri abbiamo chiesto un incontro all’assessore per discutere le criticità presenti nell’attuale convenzione, anche fidando nelle parole del sindaco che, nelle sue dichiarazioni programmatiche, aveva accennato alla revisione delle norme previste dalla convenzione. Apprendiamo con stupore che un incontro con l’assessorato su questi problemi, finalmente convocato ma sconvocato nel giro di 48 ore, si è concluso, invece che dall’approfondimento dei problemi, con il ricorso alla magistratura. E solo adesso apprendiamo che si sta mettendo mano a un nuovo schema di convenzione. Senza un confronto preliminare con le Ags (Associazione gestione servizi, ndr). Da tempo - prosegue Papetti - chiediamo di rivedere la convenzione: sulle Ags gravano una serie di incombenze non proprie e non risolte, come la manutenzione straordinaria e, soprattutto, il regime di premialità che, seppure previsto dalla delibera 208, non è stato mai applicato secondo le forme ivi previste".

Altro settore in rivolta e altro flop

Dopo gli ambulanti ora anche i venditori che operano nei mercati alzano la voce e minacciano azioni pesanti per un settore abbandonato a se stesso. E ora alzano la voce promettendo la serrata di settembre se il Campidoglio non decida di prendere una decisione che non sia il solito annuncio mai concretizzato. D'altronde c'è anche una questione economica:  "Grava anche - osserva il presidente Papetti - una serie di questioni irrisolte e, non ultimo, proprio il canone che potrà essere irrisorio per i mercati con organici ampi ma che costituisce un forte appesantimento per i mercati da 40-60 operatori con numerosi banchi non attivi e quindi con un minore platea di operatori contribuenti. Senza contare lo stato di precarietà di molte strutture mercatali. Se l’amministrazione capitolina intende procedere a questo modo, scaricando sulle Ags tutta la responsabilità di una situazione certamente non incoraggiante, se lo scordi. Le nostre Ags sono pronte a correggere eventuali manchevolezze ma sono anche pronte a disdettare la convenzione e restituire al Comune le chiavi dei mercati. Siamo proprio curiosi di vedere, in un quadro di prossimità chi assicurerà i servizi necessari al buon funzionamento dei mercati romani. Conseguentemente, le Ags romane hanno dichiarato lo stato di agitazione e sono intenzionate ad adottare tutte le misure sindacali, ivi comprese quelle legali, a tutela del loro buon nome".

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