Ryder Cup, cosa rimane: una stradone non collaudato che fa paura ai residenti
Il cantiere infinito da 50 mln: scatta la corsa a mettere in sicurezza l'opera. Astral propone il Tutor o dossi lunghi, oppure non lo sa
Ryder Cup a Marco Simone Golf Club: 50 milioni per avere uno stradone che fa paura e basta. Ecco cosa resta sul territorio a confine tra i Comuni di Roma, Guidonia e Fonte Nuova dell'evento golfistico mondiale. Doveva essere un'infrastruttura “strategica” è diventata un cul del sac tecnico e politico anche perché la Ryder è finita e il cantiere no. E non si sa quando finirà.
Così nella prima sera di pioggia di ottobre, Regione Lazio, Astral e due sindaci, affrontano i residenti imbufaliti contro lo stradone che fa paura per la scarsa sicurezza che deriva dalla velocità che generano le 4 corsie, dove si aspetta “solo la tragedia” per correre in Procura e denunciare l'opera.
L'amministratore unico di Astral: "Bisogna mettere in sicurezza l'opera"
Lo ha capito bene l'amministratore unico di Astral, Antonio Mallamo, che si è affrettato a spiegare tra l'imbarazzo generale che il cantiere non è finito e che ora verrà messo in sicurezza. Poi bofonchia che chiederà al Prefetto di Roma di installare un Tutor per combattere l'alta velocità e che se non verrà concesso sui 10,7 chilometri trasformati in autostrada libera, si potrà passare a “dossi lunghi”, oppure a spartitraffico luminosi, oppure ancora, non lo sa e spera che non accada nulla prima del collaudo definitivo dell'opera che non c'è stato. Tecnicamente la strada è “cantiere” e tale rimarrà per mesi.
Il sidaco di Guidonia, Lombardo: "La strada è di competenza di Roma Capitale"
“Anche perché – aggiunge il sindaco di Guidonia Mauro Lombardo che a stento riesce a contenere l'ira dei cittadini riuniti in una parrocchia di Marco Simone – la strada è del Comune di Roma. Peccato Roma Capitale e l'Area Metropolitana siano gli unici due soggetti assenti o non invitati alla riunione con la cittadinanza che serviva a santificare le opere accessorie finanziate con i fondi residue: più o meno 3-400 metri di asfalto nuovo di zecca che ha alimentato l'ira dei residenti dopo mesi di delirio da lavori.
Ryder Cup: una trappola per il territorio
Passata la festa, gabbato lo santo. L'impressione che si è avuta durante il confronto è che il territorio sia caduto nella trappola: invece di realizzare un'infrastruttura a servizio di oltre 25 mila residenti che fanno i pendolari con Roma è stata fatta un'autostrada riservata ai pullman di Ryder e poi da adattare anche al traffico normale. La riprova è in una rotatoria nuova di zecca, appena disegnata con la vernice: qui il traffico della Palombarese si somma a quello di via di Marco Simone ma la rotaria è stata resa virtuale perché poteva creare una coda ai pullman in entrata e uscita dal Golf Club Biagiotti. Insomma una beffa bella e buona con i soldi dei contribuenti.
La fragile difesa istituzionale di lavori non finiti
Al tavolo del confronto parrocchiale con oltre 150 residenti infuriati si siedono assessori, sindaci e consiglieri regionali. Per Regione Lazio ci sono Righini e Rinaldi, poi i sindaci di Guidonia e Fonte Nuova, c'è l'imbarazzatissimo Mallamo per Astral e i consiglieri regionali eletti in zona Grasselli, Bertucci, Capolei (che incassa un insolito “bravo” dalla platea), insieme al forzista Simeoni, unico a comprendere che forse l'esercizio demagogico di “una presenza istituzionale al fianco dei cittadini” non ce la fa a mascherare approssimazione dei lavori, ritardi e incompiute.
"Non possiamo neanche mettere i vigili"
Ora, fatto lo stradone della paura, parte la corsa a metterlo in sicurezza perché a volte i cittadini hanno una sensibilità tale da superare la politica che non perde il vizio di tagliare i nastri. Se n'è accorto il sindaco di Guidonia che alla fine si arrende ai cittadini e che scarica la responsabilità della strada sul Comune di Roma che ha la competenza. “Non possiamo metterci neanche i vigli perché la competenza è di Roma”.
La pista ciclabile?
Come sempre accade in politica, se ci sono responsabilità sono di altri. Ad oggi ci sono 10 chilometri di marciapiedi per senso di marcia, ideali per le pecore delle vicine colline e neanche una pista ciclabile.