Stadio As Roma Pietralata: “Sarà un enorme edificio commerciale alto 51 metri”
Il Tavolo della Libera Urbanistica “svela” cosa c'è dietro il progetto dello Stadio a Pietralata: “Gradonate usate per coprire enormi superfici commerciali”
Nuovo stadio As Roma a Pietralata: sul nuovo business cade la mannaia degli urbanisti: “Non è una struttura sportiva ma un enorme edificio con destinazione commerciali miste dai vari nomi esotici”. A sostenere che si tratta di una “mega operazione alta 51 metri”, è il Tavolo della Libera Urbanistica, il consesso di esperti che sin dall'avventura di Tor di Valle ha spulciato e decodificato i progetti.
Scrive l'architetto Francesco Sanvitto, “bestia nera” dei costruttori romani, già protagonista in prima persona della battaglia contro il progetto Parnasi, al tempo di Virginia Raggi sindaco: “La società sportiva oggi propone ai cittadini di Roma di poter costruire il suo stadio privato ed aperto al pubblico su un’area pubblica e chiede di poterlo avere in diritto di superficie per 90 anni. Il diritto superficiario è un diritto reale, consiste nella proprietà per un tempo determinato, proprietà che può essere a sua volta alienata, affittata e quant’altro dal titolare del diritto stesso. La società sportiva propone, nella bozza di convenzione, di avere le aree senza menzionarne il valore, e restituirle allo scadere dei 90 anni (o quelli che saranno stabiliti) facendo intendere che la collettività verrà risarcita dal valore dell’infrastruttura sportiva in cambio della proprietà temporale del terreno”.
"Altro che struttura sportiva, è solo un enorme edificio"
E poi entra nel dettaglio dell'opera: “Abbiamo sfogliato gli elaborati presentati ed abbiamo analizzato superficialmente il progetto che ci stupisce per alcune particolarità:
a) NON è una infrastruttura sportiva, ma è un enorme edificio con destinazioni commerciali miste dai vari nomi esotici in inglese … Stiamo parlando di 48.000 mq di SUL che rappresenta il valore commerciale dell’area ceduta in diritto superficiario, area che sul mercato immobiliare romano non vale meno di 50 milioni denari, questi, che i cittadini romani hanno già speso e di cui hanno diritto a rientrare in possesso.
b) Vi proponiamo il confronto delle sezioni di uno stadio pubblico (quello di Bari progettato da Piano) che, per ridurre l’ impatto viene interrato sino alle sommità della tribuna bassa e dove le strutture al servizio dello stadio sono posizionate sotto il livello del terreno. Le tribune sono sovrapposte e sfalsate e quelle superiori fanno da copertura alle inferiori per cui si ha un impatto visivo poco invasivo e si raggiungono altezze inferiori ai 25 metri. Il nuovo stadio a Pietralata usa le gradonate delle tribune come copertura delle enormi superfici commerciali e ricettive, l’idea è furba per risparmiare sui tetti, ma ci offre una infrastruttura sportiva “piena” come un uovo dichiarati 48.000 mq che sviluppano con le sezioni presentate un volume di 700.000 Mc e con un impatto visivo enorme sulla sommità della collina con un’ altezza di 51 metri di fronte alla quale i volumi della stazione tiburtina ed il palazzo della BNL spariscono annichiliti”.
“Il Comune toglie ai poveri per dare ai ricchi”
Scrive Sanvitto a proposito dei costi “reali” dell'infrastruttura: “Al di là dei dubbi su questo stadio appoggiato con la sua enormità sul sommo della collina, vorremmo sapere chi pagherà e quanto per il diritto superficiario. In genere nelle operazioni commerciali il costo del terreno viene ammortizzato tra i primi 5/10 anni e poi esso produce un utile. Si considera che un diritto di superficie di 50 anni equivalga al 90/95 % del valore dell’area. Perché nella proposta non si parla di valori economici visto che la società sportiva potrà vendere i ristoranti, le botteghe, etc… Cedendo il diritto superficiario oppure può metterle a “reddito” … Nel frattempo la città come farà a rientrare dai soldi spesi per l’acquisto dei terreni ? … Dato che non pensiamo che il Sindaco della città sia come lo Sceriffo di Nottingham che toglie ai poveri cittadini che pagano l’IMU per impinguire le casse di una società sportiva privata, e neppure pensiamo che la società sportiva, visti gli utili commerciali, permetta l’ingresso gratuito alle partite oppure devolva gli introiti degli sponsor per aiutare economicamente le fasce meno abbienti della cittadinanza …. Visto che probabilmente ciò non accadrà, allora sarà bene sapere quale sarà la redditività per la città e, considerando una rendita bassa del 5%, ci aspettiamo un costo del diritto di superficie annuale di almeno 2,5 milioni”.
L'analisi tecnica del “monolite” alto 51 metri: “I conti non tornano”
Ancora Sanvitto sulla pagina Fb della Libera Urbanistica: “La cosa bizzarra è che alla tavola titolata “planvolumetrico” non si evidenziano né volumi, né ombre… solo una proiezione ortogonale dei 51 metri di altezza ed il resto della città viene coperto da una pietosa nebbiolina e quando si riesce a scoprire un evidenza di volume ci appare una poco definita ciambellona dalla forma a puff accattivante …. Un cucciolo di elefante sulla cima della collina nel mezzo di una nidiata di pulcini. Le due sezioni a confronto sono, metro più-metro meno, alla stessa scala e lo schema volumetrico montato rappresenta l'ingombro reale dell'area ed il suo volume”.