Stipendi sindaci e consiglieri: arriva l'aumento del 10%. Via il taglio 2005
La casta incassa un nuovo aumento grazie alla Corte dei Conti che cancella una vecchia norma contro i costi della politica
Stipendi della casta: dopo l'aumento per i consiglieri comunali di Roma, arriva un nuovo aumento per tutti, Gualtieri compreso e con lui tutti gli eletti dei 7901 Comuni d'Italia. A sancirlo è la Corte dei Conti che ha annullato una norma del 2005 che imponeva un taglio del 10% sugli emolumenti dei politici locali.
A spiegare la decisione della Sezione Autonomie della Corte dei Conti che ha chiuso una cavillosa questione interpretativa è l'ex assessore al Personale del Comune di Roma, Antonio De Santis, ora capogruppo della Lista Civica Virginia Raggi. Spiega De Santis: I sindaci si possono ufficialmente dimenticare il taglio del 10% alle loro indennità introdotto nel 2005 da una delle tante norme bandiera contro i “costi della politica”.
De Santis, Lista Civica Raggi: "Il taglio del 2005 è stato cancellato"
L'esponente del 5 Stelle, contrario agli aumenti attuati a Roma, entra nel dettaglio della delibera: “Con l'atto numero 11/2023 della sezione Autonomie ha chiuso una cavillosa questione interpretativa. Che si può capire solo guardando alle puntate precedenti. Nel 2005, appunto, le indennità dei sindaci, e quelle degli assessori a cascata, erano state ridotte del 10%, con un taglio poi diventato strutturale. Nella manovra 2022, spenta la ventata populista contro gli “stipendi dei politici”, il tetto alle indennità è risalito grazie al parametro che le aggancia a quelle dei presidenti delle Regioni (13.800 euro lordi nelle città più grandi, poi a scendere in base alla popolazione). Di qui la domanda: il taglio del 10% si applica anche alle nuove somme? E la risposta: ovviamente no”.
E la prossima busta paga dei primi cittadini sarà più ricca. Pochi spiccioli peri piccoli Comuni, denaro reale per chi amministra le grandi città.