Zingaretti sfida Conte: “Nel Lazio il Pd può vincere anche senza il Movimento”

Auspicate e annunciate arrivano le dimissioni del presidente Zingaretti. Calenda scatenato: “Sul termovalorizzatore un balletto tra Pd e M5S”

Roma

Si chiude con una convention autocelebrativa il decennale di governo di Nicola Zingaretti alla Regione Lazio: "Domani mattina interverrò alla Corte dei Conti alla decima parifica annuale rispetto alla situazione finanziaria della nostra regione. Poi firmerò le dimissioni da presidente della Regione".

Sulle macerie del campo largo il quasi ex presidente della Regione getta il cuore oltre l'ostacolo: “Chi divide e rompe l’unità sbaglia perché non ce ne sono i motivi, faccio un appello alle altre forze - ma non dipende da me, non voglio io ingerire in scelte che non mi riguardano per ovvi motivi- perché credo che noi possiamo rivincere le elezioni regionali, però bisogna che questo obiettivo sia sentito". Anche senza i Cinquestelle? "Ma certo".

Fratoianni frena su D'amato e riscopre il programma

Ma che la vecchia unità della Sinistra sia ormai un cimelio lo testimonia anche Nicola Fratoianni che sulla candidatura di Alessio D'Amato frena: “Primarie? Intanto si tratta di costruire una coalizione. E credo vada azzerata discussione sui nomi. Non ci soffermiamo su nessun nome, il tema è cambiare schema per cambiare passo".

Calenda: "Zingaretti e Bettini se ne facciano una ragione,  i 5S non li vogliono più"

Sul futuro della sinistra del Lazio arriva anche Carlo Calenda, ormai impegnato su decine di fronti diversi, soprattutto Roma e Milano alla ricerca di uno spazio politico elettorale: "Sulle regionali del Lazio sta succedendo la qualsiasi. Zingaretti prova a ingraziarsi Conte facendo finta che il termovalorizzatore nulla c’entri con la Regione. Gualtieri ieri invece ha ribadito l’importanza del termovalorizzatore per Roma. È un balletto indecoroso che nasconde la pulsione irrefrenabile di Zingaretti di sottomettersi al M5S. Basta. Iniziamo a parlare di come rilanciare una regione impantanata. Zingaretti e Bettini se ne facciano una ragione: i 5S non li vogliono più”.

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