Djokovic: "Ai tennisti almeno il 50% dei proventi delle scommesse"

Il fuoriclasse serbo: "Illogico non poter avere sulle nostre maglie loghi di aziende di scommesse"

di Redazione
Novak Djokovic (Lapresse)
Sport

Novak Djokovic all'attacco: dalle maglie con loghi di aziende di scommesse al 50% dei proventi delle scommesse sul tennis

"Credo sia illogico che noi giocatori non possiamo avere loghi delle aziende di scommesse sulle nostre maglie, oltre al fatto che non possiamo ricevere una giusta parte, e intendo almeno il 50%, dei proventi che i tornei raccolgono direttamente dal mondo delle scommesse". Novak Djokovic, reduce dal trionfo allo Us Open 2023 in finale contro Medvedev (24° torneo del Grande Slam, primo in assoluto nelle vittorie dei Majoes con due tornei di vantaggio su Rafa Nadal fermo a quota 22) va all'attacco anche fuori dal campo.

Nel corso di un'intervista ai canali social della Professional Tennis Players Association (sindacato per tennisti creato, tra gli altri, proprio dal serbo nel 2019) Djokovic spiega: "So che il 95% dei miei colleghi si farebbe sponsorizzare da un'azienda e io approverei la cosa".

Djokovic e la pensione dei tennisti

Il numero uno del tennis mondiale ha sottolineato di essere consapevole del fatto che buona parte dei soldi che i tornei acquisiscono dai contratti di sponsorizzazione confluisca nella cosiddetta 'pensione dei giocatori', fondo a cui tuttavia si può accedere solo dai 50 anni (il tennista medio però si ritira attorno ai 35 anni).

"I giocatori non conoscono bene la situazione economica legata al mondo dei dati e delle scommesse - ha detto Nole. - E, se lo sanno, non si stanno spendendo a sufficienza per ottenere ciò che spetta loro: danno troppo e ricevono troppo poco".

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