Gigi Riva e il grande rifiuto. Il giallo delle ultime ore: "Ci voglio pensare"

La proposta dei medici e la sua decisione. "Senza il suo consenso ci siamo fermati". La mancanza delle sigarette e gli ultimi dialoghi con la moglie

di redazione sport
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Gigi Riva e quel "bollettino medico rassicurante". La lucida scelta in punto di morte

Il mondo del calcio piange la scomparsa di Gigi Riva, il leggendario Rombo di Tuono, bandiera del Cagliari e della Nazionale è morto in ospedale a Cagliari, aveva 79 anni. Ma sulle reali cause del suo decesso è giallo. Riva era stato ricoverato per un infarto il 21 gennaio. Dopo la corsa alle 3 di notte al pronto soccorso - si legge su Il Corriere della Sera - aveva ricevuto un un bollettino medico tranquillizzante sulle sue condizioni. Il documento diceva anche che il paziente era lucido e sereno. E proprio questa lucidità lo ha portato a fare una scelta in punto di morte. Nel pomeriggio, Riva si era lamentato per non poter fumare sigarette parlando con la moglie Gianna e con il direttore sanitario del nosocomio Raimondo Pinna. Una coronografia delle 10,30 del mattino aveva rivelato una situazione grave. Tanto che il direttore del reparto di cardiologia aveva proposto al paziente un’angioplastica. Ovvero un’operazione che serve a dilatare una stenosi coronarica.

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La stenosi - prosegue Il Corriere - è un restringimento che riduce il flusso del sangue al cuore. Di solito si utilizza a causa della presenza di una placca atermasica. L’angioplastica coronarica è mini-invasiva e si esegue in anestesia locale. Ma Riva non voleva subire l’operazione. Voleva prima parlare con i figli Nicola e Mauro. Perché dal dottore aveva anche saputo che non era sicuro che l’intervento andasse a buon fine. "Ci voglio pensare, ne devo parlare con i miei cari", ha risposto Riva al dottore. Ma non ha fatto in tempo a farlo: alle 17,10 è arrivato l’arresto cardiaco. Alle 19,30 Rombo di Tuono è morto. "Senza il suo consenso ci siamo fermati", hanno spiegato i dottori.

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