Scommesse, 32% dei tifosi non seguirà più il calcio, il 52% non crede a Corona

Dopo il caso scommesse, secondo una ricerca di Yoodata di Milano, l'amore per il calcio rimane intatto, ma incrementa anche il tasso di tifosi italiani delusi

di Alessandro Amadori*
Fabrizio Corona
Sport

Gli Italiani e il calcio scommesse

Proprio in questi giorni la società di ricerca Yoodata di Milano, specializzata in studi demoscopici, ha completato un’indagine sull’opinione degli italiani rispetto al nuovo scandalo del calcioscommesse e alla credibilità della fonte, che come sappiamo è Fabrizio Corona. A questo scopo, si è intervistato un campione di 500 soggetti, rappresentativo della popolazione di coloro che in Italia seguono il calcio e si dichiarano tifosi di una squadra, con tecnica mista (telefonica e Web, per garantire una migliore rappresentatività).

I risultati sono molto interessanti. Innanzitutto, oltre sette italiani su dieci appassionati di calcio (75%) hanno sentito parlare del nuovo scandalo delle scommesse, con quote più alte nelle regioni del Sud-Isole e tra i giovani. Insomma, la vicenda è stata, ed è tuttora, molto seguita. La principale fonte di conoscenza della vicenda stessa è la televisione (54%), seguita dal Web sotto forma di social media e di giornali online (42%).


 

Nonostante lo scandalo, la maggioranza degli italiani pensa comunque di continuare a seguire il calcio e tifare per la propria squadra (68%): tuttavia, tra i tifosi sono il 32% coloro che dichiarano di non avere più voglia di seguire lo sport del cuore, con quote superiori nelle regioni del Nord Italia e tra i più anziani. Un segnale di stanchezza da non sottovalutare: un terzo della domanda del mercato calcistico è a rischio di disaffezione. Forse è arrivato il momento di fare qualcosa al riguardo.


 

Ma Fabrizio Corona, non tanto come personaggio in generale quanto come fonte nello specifico di questa vicenda, è o meno sincero e attendibile, secondo gli intervistati? La risposta demoscopica alla domanda è che quasi la metà degli italiani (48%) pensano che Corona dica la verità, e quattro su dieci (41%) lo ritengono, su questo tema, una fonte credibile. La credibilità di Corona appare tendenzialmente superiore tra le donne, i più giovani e nelle regioni del Sud-Isole. Sarà un personaggio discusso, ma questa volta, per molti appassionati di calcio, Corona potrebbe avere ragione.


 


 

 

In conclusione, il sondaggio evidenzia che: la vicenda ha colpito la larga maggioranza degli appassionati di calcio; la fonte di informazione è duplice: molto la televisione, ma molto anche il Web; l’amore per il calcio resta, ma il popolo dei delusi/disamorati sta crescendo e oggi ammonta a un terzo del totale; una metà circa degli italiani pensa che Corona dica la verità e che sia credibile come fonte.

Come detto, questi dati dovrebbero portare a una riflessione su come rivitalizzare il calcio italiano, innanzitutto sul piano del rapporto emozionale e simbolico con i tifosi. Quella calcistica è una “fede”, se non è convinta che fede è?

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*politologo e sondaggista

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