Juve: Elkann promuove Calvo, manager a cui Agnelli "rubò" la moglie
Dopo il brusco addio, il manager torna nel ruolo di responsabile dell'area sport
Juve: Elkann promuove Calvo, manager a cui Agnelli rubò la moglie
La Juve ha un nuovo responsabile dell’area sport. Il suo nome? Francesco Calvo. E non è un caso che il suo arrivo giunga proprio a pochi giorni dall’addio del presidente Andrea Agnelli dopo le decisioni della Corte d'Appello.
Ma se per i meno vicini all’ambiente bianconero questa sembra solo una mossa operativa quanto necessaria, per quelli più attenti rappresenta invece un taglio netto del patron della Juventus John Elkann alla vecchia gestione del cugino.
Infatti, Calvo non è un nome nuovo all’interno dell’organico dirigenziale della Vecchia Signora. Forte di una laurea alla Bocconi di Milano in Business Administration e il Master in Marketing Strategico, entrò nell’ambiente Juve nel 2011 e ricopriì fino al 2015 il ruolo di direttore commerciale prima e responsabile dei ricavi poi. Poi l'addio, l'avventura al Barcellona prima e quindi alla Roma, prima di tornare in bianconero.
Ma cosa portò Francesco Calvo all’addio? All’epoca, circa 8 anni fa, il presidente Andrea Agnelli era sposato con Emma Winter, madre dei primi due figli, Baya e Giacomo. Calvo, invece, era sposato con Deniz Akalin, da cui aveva avuto una figlia.
Ebbene, nel 2015 Agnelli ruppe con la Winter per fidanzarsi indovinate con chi? Proprio con Deniz Akalin, la moglie di Calvo, portando così il dirigente a lasciare il club torinese. Insomma, la sua promozione voluta dal patron della Juventus John Elkann rappresenta per Calvo una rivincita contro il “rivale in amore” Agnelli.
Plusvalenze Juve, John Elkann: "La sentenza un evidente ingiustizia"
John Elkann, nipote di Gianni Agnelli, si è schierato con chi difende i colori della sua famiglia: "La Juventus è la squadra italiana più amata e seguita: rappresenta il nostro calcio nazionale. L'ingiustizia di questa sentenza è evidente: in molti l'hanno rilevato, anche non di fede bianconera, e noi ci difenderemo con fermezza per tutelare l'interesse dei tifosi della Juve e di tutti quelli che amano il calcio. Spero che insieme alle altre squadre e al governo possiamo cambiare il calcio nel nostro Paese, per costruire un futuro sostenibile e ambizioso. La Juventus non è il problema, ma è e sarà sempre parte della soluzione. Qui è in gioco il futuro della serie A e del calcio italiano, che sta diventando marginale e irrilevante", ha spiegato in un'intervista rilasciata a La Repubblica il numero uno di Exor.