Juventus: "Ci siamo creati una Calciopoli da soli". Le nuove intercettazioni

Le conversazioni tra i dirigenti: "Così supercazzoliamo la Consob". "Se metti 4 o 10 nessuno dice nulla". Chiesto il rinvio a giudizio per Agnelli e altri 12

Maurizio Arrivabene Pavel Nedved e Andrea Agnelli (Lapresse)
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Juventus: "Se metti 4 o 10 è uguale". E le tre scritture private con CR7

Vanno verso il processo 13 dei 16 indagati, tra cui l’ex presidente Andrea Agnelli, coinvolti nell’inchiesta sui falsi in bilancio che la procura di Torino ipotizza che siano stati commessi per ridurre il grande passivo della Juventus. Stamattina i pm hanno inviato al gip la richiesta di rinvio a giudizio, che ricalca l’impianto accusatorio della chiusura indagini. Vanno, invece, verso l'archiviazione i tre sindaci contabili della società

La Juventus rischia grosso, i dirigenti dimissionari del cda, presidente Andrea Agnelli compreso, vanno verso il rinvio a giudizio per le plusvalenze fittizie e i bilanci gonfiati. Spuntano ora nuove intercettazioni telefoniche - si legge sul Corriere della Sera - destinate a peggiorare ancora di più la situazione. "Tanto la Consob la supercazzoliamo", diceva a un collega il direttore finanziario della Juve Stefano Cerrato, parlando dello scambio con il Marsiglia Tongya/Aké e valso una plusvalenza di 8 milioni. Ignari che, dal 14 luglio 2021, in ascolto c’è la guardia di finanza. Ovviamente, si parla di pallone e affari, di plusvalenze e del capo dell’area tecnica Fabio Paratici, che da pochi giorni aveva lasciato il club.

"Io - riporta il Corriere - l’ho detto a Fabio (Paratici, ndr): è una modalità lecita ma hai spinto troppo», dice Cherubini. «E lui mi rispondeva :“Non ci importa nulla, perché negli scambi se metti 4 o metti 10 è uguale, nessuno ti può dire nulla”». Il ds insiste: «Fabio ha avuto carta libera». La discussione è tale che Bertola confida: «La situazione è davvero delicata. Io in 15 anni faccio un solo paragone: Calciopoli. Lì c’era tutto il mondo che ci tirava contro, questa invece ce la siamo creata noi". Parole inequivoche per gli investigatori. Tra i problemi più grossi in termini di bilancio c'è la famosa "carta segreta" sul contratto di Ronaldo. L'accordo appare in tre scritture private ed era impossibile da mettere a bilancio, 19,9 mln di premi extra che ora il portoghese pretende.

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