Milano-Cortina flop, la pista da bob costa troppo. Ipotesi gare in Austria

In Italia slittino e skeleton a livello agonistico lo praticano in 53. Ma per adeguare il vecchio impianto per le gare servono oltre 85 mln

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Milano-Cortina, i costi aumentano a dismisura e mancano gli sponsor

Le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026 si avvicinano ma la situazione a livello organizzativo si fa sempre più complicata. L'ultimo problema emerso - si legge sul Messaggero - è relativo alla pista da bob. I praticanti di questo sport a livello agonistico, uniti a quelli che fanno slittino e skeleton in Italia sono davvero pochi: 53. Ma gli organizzatori dell'evento avevano deciso comunque di stanziare 61 milioni di euro finanziati dallo Stato per l'adeguamento della vecchia pista da bob Eugenio Monti di Cortina d'Ampezzo, dismessa e poi chiusa per sempre nel 2008. Cifra poi lievitata a 85 milioni, che però non basteranno.

E così - prosegue il Messaggero - la Regione Veneto medita di abbandonare il progetto e trasferire le gare a Innsbruck, in Austria. Certo il trasferimento non gioverebbe a un'Olimpiade che già si svolgerà tra due regioni e otto città, con i ritardi nella realizzazione delle infrastrutture necessarie agli spostamenti degli atleti e budget da rivedere al rialzo. Doveva essere l'Olimpiade a costo zero, ma l'ultimo aggiornamento fissa la cifra a 2 miliardi e 165 milioni di euro, dopo i 400 milioni erogati da decreto Aiuti bis, in aggiunta al miliardo stanziato a fine 2019. Non è andata benissimo con gli sponsor: dei 500 milioni previsti, stando ai contratti firmati allo scorso luglio, ne sono stati trovati meno di 20.

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