Scommesse, s'indaga sui cartellini gialli. Tonali: "Giocavo Milan e Brescia"

Le chat nei telefonini dei calciatori e le intercettazioni dei dialoghi tra gli indagati. Spunta il nickname di Fagioli: XFarenz

di redazione sport
Scommesse, Tonali
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Scommesse, Tonali fa tremare il Milan. Puntava sulla sua squadra, il rischio di aver alterato i risultati

Tonali come Fagioli parla e punta al patteggiamento. Ma se la posizione dello juventino è stata chiarita e il centrocampista raccontando tutto ha ottenuto la riduzione della squalifica a 7 mesi, per l'ex rossonero la situazione é più complicata. Per sua stessa ammissione, infatti, è emerso - riporta La Gazzetta dello Sport - un dettaglio non da poco: "Scommettevo su Milan e Brescia", le sue ex squadre. Una maglia strattonata a un avversario a centrocampo, una perdita di tempo nei minuti di recupero, una palla calciata lontano a gioco fermo. Basta un’inezia - si legge su Il Fatto Quotidiano - per rientrare di migliaia di euro di debiti ma senza alterare (forse) il risultato sul campo. C’è un giro di puntate legate anche ai cartellini, gialli e rossi, nelle partite di Serie A, su cui ora la Procura di Torino vuole vederci chiaro. I pm, come noto, indagano su una fitta rete di scommesse clandestine online e un gruppo di allibratori torinesi. Tra gli indagati per esercizio abusivo del gioco d’azzardo tre calciatori della Nazionale: Nicolò Fagioli, Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo.

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"È vero che esistono le scommesse sui falli e ammonizioni, è vero che a me è stato proposto ma io assolutamente non ho accettato perché contrario alla mia etica", ha dichiarato proprio Fagioli agli inquirenti, stando al verbale del 23 giugno scorso. E quello dei cartellini sarebbe stato tra gli argomenti affrontati martedì pomeriggio dai pm con l’ex milanista Tonali, interrogato a Torino dopo che domenica era stato sentito da remoto dal procuratore federale Figc, Giuseppe Chinè. Per ora, si sa solo che Tonali ha ammesso di aver scommesso anche sulle partite del Milan, proprio quando indossava la maglia rossonera. Ancora top secret i dettagli di queste puntate.

Ma c’entrano anche i cartellini, a quanto apprende il Fatto. La società ha fatto sapere di non essere a conoscenza dei fatti e di aver appreso le parole del centrocampista dagli organi di stampa. Ci sono le chat nei telefonini dei calciatori. E le intercettazioni dei dialoghi tra gli indagati. Ma anche gli omissis degli interrogatori. Come quello di Nicolò Fagioli, che reca "lunghe parti cancellate". Per questo la vicenda delle scommesse illegali dei calciatori potrebbe allargarsi a breve. Fagioli ha spiegato che se in campo il suo soprannome è "Fagio", sulla piattaforma Treema aveva scelto il nickname di XFarenz e XFarenzo!. Per coltivare la convinzione di essere irrintracciabile.

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