Sinner chiude il giro trionfale da Mattarella: "Un orgoglio essere qui"
L'Italtennis ricevuta al Quirinale dal presidente Mattarella, con Giovanni Malagò e il numero 1 della Federazione tennis e padel Angelo Binaghi
Australian Open, Sinner in visita al Quirinale alla presenza di Mattarella, Malagò e Binaghi
Jannik Sinner conclude il tour degli onori dopo il trionfo agli Australian Open al Quirinale, dove il campione e la squadra azzurra di Coppa Davis - reduce dal successo di Malaga - sono stati ricevuti dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Poco dopo, dall'ingresso principale, sono arrivati anche il presidente e il segretario generale del Coni, Giovanni Malagó e Carlo Mornati e infine il numero uno della Federazione italiana di tennis e padel, Angelo Binaghi.
"L'orgoglio di essere qui è per una vittoria che è frutto del sacrificio e del gioco di squadra", ha detto Sinner nel suo intervento rivolgendosi al presidente della Repubblica. "E' un successo per tutti gli italiani. La cosa più importante non è stato vincere, ma esserci capiti tra compagni, di essere felici in campo e sorridere anche quando le cose non vanno per il meglio".
E sulla Coppa riconquistata ha dichiarato: "Parlo a nome della squadra, è un onore essere qui. Grazie al capitano abbiamo formato una squadra, portando la Coppa dopo 47 anni. Dobbiamo dare credito a Berrettini che ha sostenuto la squadra, ci siamo tolti da una situazione difficile a Bologna. A Malaga abbiamo giocato un ottimo tennis, sentirci bene in campo ed essere felici. Abbiamo riso anche quando le cose non andavano bene. La Coppa ci ha portato tante emozioni».
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A seguito - riporta il Corriere - l’intervento del presidente Mattarella: «Ringrazio tutta la squadra, il lavoro del capitano e anche Berrettini. Ho seguito il vostro percorso, perdendo una sola partita. Ho visto tutte le partite con Olanda, Serbia e Australia. 47 anni sono stati un lungo periodo, in quei giorni avete manifestato coesione e spirito di squadra. C’è stato grande valore umano, oltre a quello sportivo».
Poi ha aggiunto: «Ricordo la Davis del 1976, quella squadra che vinse la Coppa in Cile. Mi ricordo anche altre partite, la Davis del 1960 per esempio. Sono convinto che non attenderemo ancora così a lungo per un’altra vittoria. Avete avvicinato i giovani al tennis e in Australia l’entusiasmo si è rinnovato con la vittoria di Sinner. Ho guardato solo dal 4° set, ho avuto subito la certezza che avrebbe vinto. E’ stato un grande successo. Tutti ora si attenderanno che vinca sempre, ma è giusto che non si faccia alcuna pressione. Quello che è importante è l’impegno».
A chiudere l'incontro, le dichiarazioni del presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Siamo qui per celebrare Sinner, che con stile e bravura ci ha reso orgogliosi. Dopo 47 anni, Sinner insieme a Musetti, Sonego, Bolelli e Arnaldi hanno fatto squadra. Siamo nell’anno olimpico, torniamo a Parigi dopo 100 anni e al Roland Garros. Lì abbiamo vinto l’unica medaglia italiana nel tennisi».
Così invece Angelo Binaghi, presidente della Federazione italiana tennis e padel: «Abbiamo mantenuto la promessa del 2021, quando siamo venuti con Berrettini dopo Wimbledon e abbiamo detto che saremmo tornati con la Coppa. Poi Sinner ha fatto un’impresa straordinaria a Melbourne. La Davis ti permette di lottare per i tuoi compagni e il tuo Paese, rendendola affascinante come nient’altro. Abbiamo vinto con un gruppo di ragazzi straordinari, oltre che grandi campioni. E’ una rarità ed esalta la diversità: la missione non è vincere a tutti i costi, ma la conseguenza di diffondere il tennis e lo sport».