Taekwondo, incetta di medaglie per il cadetto Gabriele Rosato: “Sogno le Olimpiadi”

Su affaritaliani.it parla Gabriele Rosato allievo tra studio e allenamenti, "tante fatiche e rinunce ma parliamo di sacrificio"

di Fabiana Agnello
Gabriele Rosato
Sport

Taekwondo, Gabriele Rosato l'allievo prodigio

Colleziona circa 52 medaglie tra cui 47 ori, ha soli 13 anni e un sogno nel cassetto, gareggiare alle Olimpiadi nel Taekwondo: Gabriele Rosato è un altro allievo prodigio del maestro Roberto Baglivo della New Marzial di Mesagne, la stessa scuola che ha forgiato i campioni olimpici Carlo Molfetta e Vito Dell’Aquila.

Gabriele Rosato ha iniziato a pratica il taekwondo all’età di 9 anni e ha vinto quattro medaglie d’oro in un mese, dall’Insubria Cup al campionato europeo Cadetti disputato a Malta, passando per il Sofia Open 2023.

“Quest’anno ho iniziato a combattere nella -57Kg, ho bisogno di fare quanta più esperienza possibile nella nuova categoria di peso e ogni gara è un’occasione importante di confronto e arricchimento” dice il giovanissimo Gabriele Rosato, salito nel 2022 sul podio del Mondiale con la medaglia di bronzo e dell’Europeo con la medaglia d’argento. “Grazie alla Fita Federazione Italiana Taekwondo e allo staff tecnico federale per queste opportunità e per tutto il lavoro fatto insieme.”

Certo, come dice lui stesso, non è stato semplice riprendere a gareggiare dopo la pandemia “tutto è stato rimesso in discussione, riuscire a partecipare a questi campionati e conquistare una medaglia era il mio obiettivo, ovviamente avrei preferito vincere l’oro ma sono molto felice per i risultati ottenuti.”

I traguardi del cadetto Rosato sono frutto di allenamento, costanza, impegno dedizione e tanta passione, “nulla arriva senza sacrificio, ogni atleta si prepara al meglio e ambisce alla vittoria, bisogna fare sempre del proprio meglio per non avere nulla da rimproverarsi. Sul tatami porto gambe, testa e tanto cuore.”

Le sue giornate sono scandite da impegni scolastici e allenamenti e “non è sempre facile, costa fatica e rinunce ma credo che quando ci si impegna a fare qualcosa che si ama a discapito di altro meno importante non si debba parlare di sacrificio. Sicuramente ho meno tempo libero di alcuni coetanei ma non potrei fare a meno del taekwondo, mi piace tantissimo combattere e non ci rinuncerei per nient’altro. Non trascuro lo studio e ringrazio il dirigente scolastico del mio liceo Epifanio Ferdinando di Mesagne, il prof Mario Palmisano Romano e tutto il corpo docente per il sostegno.”

Quando Gabriele Rosato ha iniziato a praticare il taekwondo Carlo Molfetta era da poco diventato campione olimpico nella edizione dei giochi di Londra 2012 ed “è grazie a lui che ho scoperto questo meraviglioso sport ed è sempre lui che alimenta la mia passione, le sue imprese sportive hanno fatto la storia del taekwondo. È un esempio di atleta e uomo che voglio seguire e imitare, punto di riferimento costante.

“Vito, invece, ancora si allenava in palestra a Mesagne, era sempre il primo ad arrivare e l’ultimo ad andare via, lo guardavo e lo ammiravo sognando di riuscire a diventare bravo come lui, lo sogno ancora.”

E, mentre il cadetto Gabriele Rosato ripensa all’emozione provata nell’indossare per la prima volta il dobok con la scritta “Ita” e si allena per i prossimi incontri, coltiva il suo sogno nel cassetto: partecipare alle Olimpiadi.

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