Zeman sul doping: "Mi diedero del pazzo. Perché parlano solo ora?"

Il tecnico boemo ci va giù pesante: "Quando denunciai io mi diedero del terrorista: tacere faceva comodo, ci guadagnavano"

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Zeman, sul tema calcio e doping, lancia una pesante frecciata nei confronti degli ex calciatori degli anni '90 che, in questi giorni, hanno lanciato l'allarme

Zdeněk Zeman, l'allenatore di calcio ceco con cittadinanza italiana, intervistato dai giornalisti di Repubblica, parla di calcio e doping: "Non frequento più il calcio come un tempo, ma non credo proprio che sia uscito dalle farmacie. Doping, integratori, medicine, muscoli. Io provai a smuovere qualcosa, a cambiare il sistema, allora. E loro dov'erano? Perché non hanno parlato 25 anni fa? Non l'hanno fatto perché erano parte di quel sistema, perché in quel sistema vivevano e guadagnavano bene. Allora non gli conveniva e sono stati tutti zitti". 

"Io ho parlato con quei toni nel 1998 per provare a riparare il calcio stando all'interno di quel mondo. Mi sarebbe piaciuto provare ad aggiustare qualcosa perché era ormai diventato un business e sempre meno un gioco. Mi diedero del terrorista, del pazzo. Mi dispiace che quel messaggio non sia stato recepito. Servì solo a far muovere appena le acque, ci furono inchieste ma poi tutto finì in una bolla di sapone. La situazione non è migliorata e ora stiamo peggiorando".

Zeman commenta la penalizzazione della Juventus: "Spero che serva a qualcosa. Ma si farà pulizia solo se ci sarà lo sforzo di tutti. Se lo sforzo sarà di pochi, sarà molto difficile".

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