Vaiolo delle scimmie, nessuna paura: ma un'altra pandemia è dietro l'angolo...
L'infettivologo Di Perri: "Non sarà il nuovo Covid. Abbiamo con noi vaccini e farmaci approvati dall'Oms. Siamo preparati"
Vaiolo delle scimmie, nessun allarme per Monkeypox: ma una nuova pandemia è in incubazione...
I recenti casi di Monkeypox, meglio noto come vaiolo delle scimmie, preoccupano gli italiani. Nel Belpaese si contano sei pazienti, un numero ristretto capace di mettere in crisi una popolazione fortemente segnata dallo spettro della recente pandemia. Dallo Spallanzani di Roma, ospedale in cui sono stati accolti i primi casi, arrivano notizie confortanti, la situazione sembra essere sotto controllo eppure certe frasi rassicuranti vengono percepite dagli italiani come un deja vù, un ritorno ai primi mesi di quel lontano 2020 scolpito nella nostra memoria.
Il vaiolo delle scimmie si può contenere? Quante possibilità ci sono che il mondo intero si ritrovi a dover affrontare una nuova pandemia? Affaritaliani.it intervista il Professor Giovanni Di Perri, direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale Amedeo di Savoia di Torino.
Prof. Di Perri, dopo il Covid i recenti casi di vaiolo sono vissuti dagli italiani come un deja vù: cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane?
La situazione dovrebbe sfumare e rientrare nella norma. La scarsa trasmissibilità non dovrebbe generare una propagazione del virus, c’è solo una possibile discriminante: la popolazione scarsamente vaccinata. Nel 1976 il vaiolo è stato dichiarato estinto e nell’1981 sono state sospese le vaccinazioni, proprio per questo con il passare degli anni è aumentato il numero di persone non immunizzate. In ogni caso mi sento di escludere uno scenario come quello generato dal Coronavirus.
Parliamo dei nuovi casi di vaiolo delle scimmie: com’è avvenuto il contagio?
I luoghi di contagio sono stati tre eventi della comunità LGBTQ+ organizzati alle Canarie, ad Anversa e a Madrid. Durante questi festival ci sono stati dei contatti diretti tra i partecipanti e ciò ha favorito la propagazione del vaiolo delle scimmie. Non vorrei che si innescasse uno stigma nei confronti degli omosessuali, è stata una mera casualità che il virus si propagasse lì, per intenderci: poteva benissimo accadere durante un incontro di lotta greco-romana. È importante però allertare la comunità di riferimento e avvisarli per tempo.
La trasmissibilità è bassa ma cosa fare se si dovesse risultare positivi al vaiolo delle scimmie?
Parliamoci chiaramente: non viviamo la stessa condizione di spaesamento affrontata durante i primi mesi del Covid. Esiste un vaccino contro il vaiolo ma soprattutto esiste anche un farmaco ufficialmente formalizzato dall’Oms, si chiama Tecovirimat.
Peste suina, Covid, Monkeypox: i virus sono sempre si stanno intensificando. Da cosa dipende questa propagazione?
Prendiamo in esame il Coronavirus. In 18 anni ci sono stati ben tre salti di specie: Sars, Mers e Covid-19. Ci sono tanti fattori che intervengono, come la forte sovrappopolazione, gli ampi spostamenti che compiamo e senz’ombra di dubbio alcune pratiche alimentari un tempo vissute come rurali e marginali e ora fortemente impattanti. Uno degli animali da tenere sott’occhio è sicuramente il pipistrello. Al salto della specie contribuiscono anche fenomeni geoclimatici come la deforestazione, ricordiamoci che nel 2014 ha ricoperto un ruolo centrale nell’esplosione del virus ebola in Sierra Leone.
Un’ultima domanda: con Monkeypox dovremmo scamparcela ma possiamo considerare il Covid l’ultima pandemia che vivremo?
Assolutamente no. Il rischio che si ripresenti una nuova pandemia è alle porte, anzi potremmo dire che è in incubazione. Quando ero ancora uno studente consideravamo alcune malattie tropicali relegate solo in alcune aree del mondo, ora la situazione sta cambiando: troviamo casi di Zika o Dengue anche in Occidente. Ci sono sicuramente alcuni accorgimenti da prendere, come bandire alcune pratiche alimentari legate al pipistrello oppure preservare alcuni habitat naturali, ad esempio fermando il fenomeno della deforestazione. Questi accorgimenti sono fondamentali, un’altra pandemia è dietro l’angolo.