Attualità
MasterChef, trionfa Tracy Eboigbodin. I giudici premiano il mix Italia-Nigeria
Il mix tra Nigeria e Veneto della 28enne si è aggiudicato l’undicesima edizione del cooking show
Masterchef Italia, il menù di Tracy
Tracy ha proposto un menù dal titolo L’abbraccio, che lei ha descritto così: "L’abbraccio è il simbolo fondamentale dell’unione di due elementi diversi, distanti, a volte remoti… In questo percorso a MasterChef ho imparato proprio ad aprirmi a ciò che è sconosciuto, ad accettare senza pregiudizi né paure ciò che mi circonda e a renderlo parte di me e della mia cucina in modo positivo e, attraverso questo menù, voglio tradurre in quattro portate quanto questo valga per me»".
L’antipasto era La gondola e il Niger, un baccalà mantecato alle spezie, maionese all’aglio nero, spugna di prezzemolo e cialda alla curcuma, per "omaggiare sia la regione che mi ha accolta, il Veneto, che il mio paese d’origine la Nigeria. Da un lato il baccalà mantecato, un classico della cucina veneta, dall’altro il gusto forte e pungente delle spezie africane e dell’aglio nero".
Il primo era Ravioli di capra, un raviolo semitrasparente ripieno di battuto di capra su salsa di coriandolo e sfere di yogurt greco speziato. Protagonisti di tutto proprio i ravioli "come espressione dell’idea di melting pot, di commistione di culture e gastronomie all’interno di un unico elemento". Questo piatto, ha proseguito, "è un viaggio che parte dalla cultura asiatica, passa per l’Africa con il ripieno in cui ho voluto ritrovare i miei ricordi d’infanzia, fino ad approdare in Sud America con l’uso del coriandolo".
Come secondo Pluma iberica di maiale con salsa di burro e chips di platano fritto, con platano al vapore come da tradizione nigeriana; questa carne – dice Tracy – è "uno degli ingredienti che meglio di tanti altri riesce ad unificare le cucine di tutto il mondo, tutti i popoli hanno imparato a non buttare via niente. Io sono cresciuta letteralmente “tra i maiali” che gironzolavano per casa cercando cibo, tra cui il platano che con gli altri bambini raccoglievamo per venderlo al mercato".
Infine, come dessert, una Mousse ai tre cioccolati con crumble di frolla e salsa di mango, a suo dire "l’esplosione del concetto stesso di abbraccio: tre cioccolati che vanno a simboleggiare il colore della pelle e che diventano una cosa sola attraverso la glassa a specchio". Un piatto, secondo lei, "che accetta le diversità come ricchezza e non come limite: due ingredienti principali, il cioccolato e il mango, che attraverso colori, consistenze e sapori differenti riescono a raccontare le mie due anime, quella africana e quella italiana".