Affari di Genio

Analfabetismo funzionale, se un italiano su tre vi sembra poco

Un terzo della popolazione italiana non capisce quello che legge in un testo: sia esso un libro, una ricerca o un articolo di giornale. Sono dati dell'indagine Ocse - Piaac, Programme for the international assessment of adult competencies 

Proviamo a leggerlo in un altro modo. Ci sono 20 milioni di italiani che faticano a capire quello che leggono. Dunque traggono informazioni oppure approcciano testi in cui cercano di erudirsi o di imparare un'attività senza capire quello che dovrebbero apprendere quale fondamento per esercitare poi una funzione pubblica o un'attività privata.

Un dato drammatico considerando che tutto questo si riversa nella quotidianità. Sulle strade, negli ospedali, nelle scuole, nei tribunali, nelle redazioni giornalistiche, nelle università, negli uffici della logistica o della manutenzione tecnica di aerei, treni, macchine e moto. 

Genio Net, società fondata da Massimo De Donno, da diversi anni ha deciso di affrontare il problema cercando di analizzare le cause che hanno portato a questo stato di crisi provando ad offrire delle soluzioni in chiave scientifica. 

"Ho conosciuto un gruppo di ricercatori del CNR che si occupano a Torino di apprendimento, e che hanno condotto lunghissimi studi, durano da 25 anni,  proprio su questa materia," dice De Donno.  "L'unità operativa si chiama 'Saper Capire'.  L'esigenza della ricerca è nata da un'osservazione empirica: ovvero dalla difficoltà espositiva di molti studenti che avevano riconosciuti limiti nelle loro facoltà espressive.

 Partendo da qui, il lavoro che è stato svolto ha avuto l'obiettivo d'individuare dei gesti cognitivi che hanno permesso di accendere i motori cognitivi dei singoli studenti migliorandone la comprensione e l'elaborazione delle informazioni. Per me, che sono un appassionato e un esperto di apprendimento, ha significato vivere un'esperienza di cambiamento: è stato stupendo. Ho provato su me stesso la sensazione di avere la conoscenza di esercizi pratici per diventare più intelligente cioè per sviluppare questa capacità umana che ci caratterizza come specie, e ci permette di affrontare tutte le questioni e le problematiche della nostra vita". 

Acquisiamo una capacità di leggere i contesti e di andare oltre - aggiunge ancora De Donno - per essere poi capaci di individuare delle soluzioni. Vedere che esistono degli esercizi da fare praticamente ogni giorno per sviluppare la capacità di comprensione ed elaborazione è qualcosa di sconvolgente. Almeno dal mio punto di vista è stato così. Quindi prima ho cominciato a farli io e poi li ho diffusi in tutta la mia azienda per migliorarci a livello personale e poi come  professionisti".  

"Poi però - aggiunge ancora il Ceo di GenioNet- mi sono reso conto che questi esercizi sono così importanti ed impattanti, che mi sono convinto debbano essere divulgati gratuitamente a quante più persone possibili; e noi formatori ci siamo impegnati a portare questo nelle scuole, nelle università e nelle istituzioni in modo tale che queste ricerche del CNR non rimangano nelle biblioteche. Questo è il percorso che abbiamo deciso di fare, coniugandolo a tutti gli altri strumenti che esistono da tanto tempo come le tecniche di apprendimento strategico con cui noi aiutiamo le persone a crearsi un metodo di apprendimento personalizzato". 

"Avere dunque la capacità di selezionare quelli che nello sport si chiamano fondamentali che nel tennis per esempio possono essere il diritto, il rovescio o la volee, e trovarli nello studio, significa rendersi conto che uno è sempre stato in partita senza mai allenarsi sui fondamentali"

Una soluzione che Massimo De Donno afferma essere a portata di mano e che è messa a disposizione gratuitamente della comunità perchè il beneficio sia condiviso. Guardato in un'altra prospettiva, in un momento di profonda difficoltà e crisi della democrazia, significa offrire alla collettività la possibilità di ridestarsi dal torpore causato dalla mancanza di capacità di critica. E automunirsi degli anticorpi contro possibili derive autoritarie.

Scusate se è poco.

 

 

Max Rigano