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Intesa Sanpaolo e BI-REX insieme per sostenere la transizione digitale e green delle imprese del Mezzogiorno

Sartorio (Intesa Sanpaolo): "La nostra banca supporta le Pmi siciliane che scelgono la sostenibilità ed è in prima linea per accelerare le transizioni digitale e green"

di Redazione Corporate

Intesa Sanpaolo presenta con BI-REX la prima mappatura sulla doppia transizione nel Mezzogiorno

Si è svolto oggi a Palermo, presso la nuova sede del Competence Center, l’evento organizzato da BI-REX e Intesa Sanpaolo, dedicato all’analisi della diffusione delle tecnologie 4.0 tra le imprese del Mezzogiorno, con un focus particolare sull’evoluzione del trasferimento tecnologico e sul ruolo strategico della doppia transizione, digitale e green. L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione per il territorio, segnando il debutto siciliano di un ciclo di incontri territoriali che ha già visto quattro edizioni nella sede bolognese di BI-REX.

Nel corso del pomeriggio sono stati illustrati i risultati di una ricerca condotta a livello nazionale su un campione di oltre 1500 imprese attive nei settori manifatturiero e dei servizi, con un approfondimento dedicato alle dinamiche specifiche del Sud Italia. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di fornire una fotografia aggiornata dello stato dell’innovazione tecnologica nel Mezzogiorno, analizzando allo stesso tempo le sfide e le opportunità legate alla transizione digitale e ambientale.

L’evento è stato aperto dagli interventi istituzionali di diverse figure chiave, tra cui Massimo Midiri, Rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Stefano Cattorini, Direttore Generale di BI-REX, Dario Cartabellotta dell’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Siciliana, Marco Calabrò del Ministero per le Imprese e il Made in Italy, Gaetano Vecchio, Presidente di Confindustria Sicilia, e Sebastiano Sartorio, Direttore Area Imprese Sicilia di Intesa Sanpaolo.

A presentare i risultati dell’indagine sono stati gli economisti del Research Department di Intesa Sanpaolo, Sara Giusti e Giovanni Foresti, che hanno fornito una lettura approfondita del grado di penetrazione delle tecnologie 4.0 nelle imprese, evidenziando il ruolo centrale dei partner tecnologici nei processi di cambiamento. Un elemento di novità di questa analisi è stato l’approccio integrato alla doppia transizione, che ha permesso di tracciare un primo quadro sul posizionamento delle imprese del Mezzogiorno rispetto ai due ambiti strategici.

Nel corso del pomeriggio, alcune aziende particolarmente attive nel campo dell’innovazione hanno condiviso le loro esperienze dirette. Tra queste, Luigi Zucchelli di CNS, Lia Grandi di SMARTENGINEERING, Giuseppe Pluchinotta di CRIF e Cesare Rossini di Lab Service Analytica hanno illustrato i progetti sviluppati in collaborazione con BI-REX, offrendo esempi concreti di come l’adozione di tecnologie avanzate e la costruzione di partenariati possano tradursi in vantaggio competitivo.

L’evento si è concluso con un momento di networking, che ha permesso un confronto aperto tra aziende, istituzioni e operatori dell’innovazione, rafforzando i legami all’interno dell’ecosistema locale. In questo contesto, Massimo Pulvirenti, Responsabile Project Portfolio & Consulting Office di BI-REX, ha dichiarato: “La presenza di BI-REX sul territorio siciliano testimonia l’attenzione del Consorzio nei confronti delle aziende del Mezzogiorno: è il primo passo di un processo che punta a rendere BI-REX punto di riferimento per le aziende, in particolare PMI, per l’attuazione di processi di trasformazione digitale, innovazione e sostenibilità”.

Anche Sebastiano Sartorio, Direttore Area Imprese Sicilia di Intesa Sanpaolo, ha sottolineato il valore del progetto: “La nostra banca supporta concretamente le Pmi siciliane che decidono di intraprendere un percorso sostenibile ed è in prima linea per accelerarne i processi relativi alle transizioni digitale e green. Il tessuto produttivo dell’isola è caratterizzato dalla presenza di imprese molto dinamiche che rappresentano una componente essenziale delle filiere industriali del Mezzogiorno e dell’intero Paese. Intesa Sanpaolo si rivolge a queste aziende per aumentarne la competitività, offrendo soluzioni di finanziamento dedicate e consulenza specialistica”.

L’indagine, condotta su un campione di 264 imprese meridionali, ha messo in evidenza un’elevata diffusione delle tecnologie 4.0, adottate da oltre l’80% delle aziende, con punte superiori al 90% tra le realtà più strutturate e più dell’85% in settori ad alta intensità tecnologica come elettronica, elettrotecnica e ICT. Anche tra le imprese di dimensioni ridotte, oltre tre su quattro utilizzano almeno una tecnologia riconducibile al paradigma 4.0.

Tra le soluzioni più presenti figurano strumenti per la gestione e analisi dei dati, il cloud computing e la robotica. Le tecnologie più avanzate, come la realtà aumentata e i Digital Twins, risultano meno diffuse, con una penetrazione inferiore al 3%. L’inserimento di questi strumenti è un fenomeno recente, spesso legato a incentivi pubblici e politiche industriali attive nel periodo 2020-2024. Le principali finalità perseguite sono il controllo dei processi, l’automazione e la riduzione dei tempi produttivi, in un’ottica di efficienza complessiva.

Nel processo di adozione delle tecnologie, le imprese si affidano soprattutto a fornitori specializzati di impianti e soluzioni tecnologiche, mentre un ruolo secondario è rivestito da consulenti e centri di ricerca, spesso attivati in regioni diverse da quelle di appartenenza. Le collaborazioni avviate riguardano prevalentemente l’acquisto di tecnologie, ma anche la formazione e lo sviluppo di progetti innovativi. Sebbene il livello di soddisfazione generale sia positivo, non mancano criticità legate a costi, tempistiche e complessità organizzative.

Per la prima volta, lo studio ha affrontato in maniera strutturata anche il tema dell’integrazione tra transizione digitale e ambientale. Le strategie green più comuni includono l’efficienza energetica e l’autoproduzione da fonti rinnovabili. L’analisi incrociata tra intensità digitale e approccio sostenibile ha permesso di classificare le imprese: il 22% è ben posizionato su entrambi i fronti, mentre il 38% appare in ritardo. Il capitale umano gioca un ruolo decisivo in entrambi i percorsi di transizione. La formazione resta l’intervento più ricorrente, soprattutto nelle aree produttive, logistiche e di approvvigionamento, spesso accompagnata dal supporto di professionisti esterni.

Guardando al futuro, le imprese del Mezzogiorno confermano la volontà di investire in formazione, sviluppo di nuovi prodotti e apertura ai mercati esteri. L’integrazione tra innovazione tecnologica e sostenibilità si configura dunque come una leva fondamentale per la competitività. L’analisi di bilancio di 520 imprese a livello nazionale ha infatti evidenziato performance superiori – in termini di fatturato, marginalità e produttività – tra le aziende che hanno saputo affrontare con maggiore efficacia la doppia transizione.