Lo sguardo libero

Andare oltre i Ventenni, quello di Fabio Fazio incluso

Di Ernesto Vergani

L’alternanza è un principio fondamentale della democrazia

Dalla politica alla cultura, dopo tanto onore, bisogna lasciare la poltrona e farsi da parte

La questione di Fabio Fazio che non rinnova con la Rai – dove lavora da 40 anni e la cui trasmissione cult “Che tempo che fa” va in onda dal 2003 - andrebbe estrapolata dal fatto che il centrodestra stia compiendo o no - dopo quello più naturale dei vertici delle reti e dei tg - lo spoils system dei conduttori delle trasmissioni televisive di punta. Normali le polemiche scaturite, viste le radici fasciste di Fratelli d’Italia, il partito alla guida della maggioranza che esprime il Governo e la premier, per così dire più intrinsecamente vicine all’albero di quanto lo siano quelle comuniste per il Pd. Tuttavia, è certo che l’organizzazione di Giorgia Meloni è/vuole essere un movimento di destra liberale e che la libertà di espressione in Italia - una vera democrazia – esiste ed esisterà sempre.

Per parte sua, la sinistra in Italia, da dopo la Seconda guerra mondiale in avanti, “ha occupato” la cultura e le sue posizioni di potere. Nondimeno, via via il presidio di tali spazi è diventato più popolare e al contempo paradossalmente più chiuso. Per gli addetti ai lavori, oggi sono marchiane le operazioni di co-marketing tra scrittori, giornalisti, registi, attori e conduttori tv (per completezza: Fazio non è giornalista), che non riguardano solo il prodotto, come libri, spettacoli teatrali, film etc. etc., ma gli autori stessi, che di continuo si auto-promuovono vicendevolmente. Tutto legittimo (anche se esiste il tatto…). Più semplicemente, andare oltre i Ventenni di potere, in ogni ambito, dalla politica alla cultura alla televisione. Dopo tanti onori, lasciare la poltrona e farsi da parte.