Lo sguardo libero

Inaccettabile l’accusa di genocidio a Israele

Di Ernesto Vergani

La colpa della tragedia umanitaria di Gaza è di Hamas

Sia a livello dimensionale che programmatico, improponibile il paragone con la Shoah

Su iniziativa del Sudafrica inizia alla Corte internazionale dell’Aia il processo per genocidio contro Israele. Ha ragione il premier di Gerusalemme Benjamin Netanyahu: “Stiamo assistendo a un mondo capovolto.”

La colpa degli oltre 20mila palestinesi morti, dei 40mila feriti e dei circa due milioni di sfollati a Gaza – eventi evidentemente terribili, di cui il dolore provocato è persino difficile immaginare - non è di Israele, ma di Hamas. La democrazia israeliana si difende e reagisce rispetto all’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre: centinaia di morti e il brutale femminicidio di massa. Come ha ricordato il New York Times: donne sottoposte a violenze di gruppo inenarrabili: decapitate, bruciate, esibite nude nelle strade…. bacini frantumati, seni asportati e usati per giocare a pallone… militanti di Hamas che urinavano sui corpi delle donne ebree.

Il confronto con l’olocausto compiuto dai nazisti è irricevibile, né a livello dimensionale né programmatico. Alcuni numeri: quasi un milione e mezzo di bambini ebrei furono uccisi nella soluzione finale. Le ricerche più recenti indicano un bilancio di 5.700.000 persone eliminate (ma i dati dell’ex Unione sovietica ancora oggetto di studio potrebbero fare schizzare i numeri all’insù). Due milioni e 700mila persone furono uccise con le camere a gas. Settecentomila coi camion a gas. Dei 3.300.000 ebrei polacchi, ne sopravvissero solo 300.000.

Anche ideologicamente il confronto non sta in piedi. Basta citare i discorsi di Posen del 1943 di Heinrich Himmler, capo della Gestapo, davanti alle gerarche del regime: “Noi abbiamo il diritto morale, noi abbiamo il dovere verso il nostro popolo di distruggere questo popolo che voleva distruggere noi (…) Ci hanno chiesto: Cosa ne farete delle donne e dei bambini? Ho deciso di adottare una soluzione senza equivoci (…) La frase gli ebrei devono essere sterminati comporta poche parole, è presto detta, signori. Ma ciò di cui necessita colui che la mette in pratica è ciò che c’è di più arduo e difficile al mondo.”

Nel 2024 continuano, mutatis mutandis paragonabili a quelli che la massa prova verso il genio, l’odio e l’invidia del mondo verso gli ebrei, poco più di 15 milioni di uomini contro i quasi otto miliardi del pianeta che hanno il solo merito si essere diversi in quanto creatori del primo (e unico) Dio monoteista, di cui sono il popolo eletto. Israele vuole solo vivere in pace e non ha mai attaccato per primo. Ci si ricordi dei quattro angeli di Giacobbe: misericordia, giustizia, verità e pace.