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Angelini Pharma, presentato il rapporto sulla salute mentale: investire per un'Italia più sana ed efficiente
Marullo di Condojanni (Angelini Industries): “Il report è un esempio concreto del nostro impegno per diffondere best practice e aiutare i policymaker ad agire dove c'è più necessità”
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Angelini Pharma, divulgato il rapporto "La salute mentale come motore della crescita socio-economica dell'Italia”: investire il 5% della spesa sanitaria può generare benefici per 10,4 miliardi di euro
Investire sulla salute mentale non è solo una necessità sociale, ma anche una scelta strategica per l'economia del Paese. In Italia, i disturbi mentali colpiscono una parte significativa della popolazione e hanno un impatto pesante sulle dinamiche lavorative, sociali ed economiche. È quanto emerge dal rapporto "La salute mentale come motore della crescita socio-economica dell'Italia” presentato oggi a Roma presso il Ministero della Salute, alla presenza del Ministro Orazio Schillaci, nel corso dell'evento 'Headway - A New Roadmap in Brain Health: Focus Mental Health'.
Lo studio è stato realizzato da Angelini Pharma in collaborazione con The European House – Ambrosetti nell’ambito dell’iniziativa Headway – A New Roadmap in Brain Health: Focus Mental Health. Il report sottolinea come un aumento degli investimenti nel settore possa generare benefici economici per oltre 10,4 miliardi di euro.
Attualmente, i disturbi mentali rappresentano una delle principali cause di disabilità in Italia. Ansia e depressione sono tra le condizioni più diffuse e spesso non ricevono un'adeguata attenzione né a livello di diagnosi né di trattamento. Questa situazione si traduce in una ridotta qualità della vita per chi ne soffre e in un impatto significativo sul sistema economico. La perdita di produttività, l'assenteismo e la disoccupazione di lunga durata generano costi enormi per il Paese, che superano i 63 miliardi di euro all'anno.
A fronte di questa situazione, la spesa sanitaria italiana destinata alla salute mentale è ancora inferiore agli standard raccomandati. Un incremento degli investimenti in questo settore non solo migliorerebbe l’accesso alle cure, ma genererebbe anche un ritorno economico importante.
“La salute mentale è una priorità che va oltre l'individuo, influenzando famiglie, aziende e coesione sociale, con un impatto sull’intero Sistema-Paese”, ha commentato Sergio Marullo di Condojanni, CEO di Angelini Industries. “L'impegno dell’industria farmaceutica è cruciale, come dimostrano gli importanti investimenti in innovazione e le numerose partnership strategiche sviluppati a livello globale. Angelini investe da tempo sulla Brain Health, combinando innovazione scientifica e impatto sociale”.
“Grazie alla nostra società di venture capital, Angelini Ventures” ha proseguito Marullo di Condojanni, “abbiamo affiancato alla ricerca interna un approccio di open innovation, investendo in soluzioni di cura estremamente avanzate mentre, per quanto riguarda il sociale, come Gruppo siamo impegnati con numerose iniziative nella lotta allo stigma purtroppo associato ai disturbi di questa natura. L'iniziativa ‘Headway – A New Roadmap in Brain Health’ è un esempio concreto del nostro impegno: fornisce un quadro dei bisogni di salute mentale in Europa per diffondere best practice e aiutare i policymaker ad agire dove c'è più necessità”.
Uno degli aspetti più critici riguarda la fascia della popolazione in età lavorativa. Gabriele Ghirlanda, Executive Director Global Value, Access & Public Affairs di Angelini Pharma, ha evidenziato che il 64,8% dei casi di disturbi mentali riguarda persone tra i 20 ei 64 anni, una fase della vita in cui la stabilità psicologica è essenziale per garantire la partecipazione attiva al mercato del lavoro e alla vita sociale. Tuttavia, solo il 57,9% dei casi riceve un trattamento adeguato, e ciò si riflette in una minore occupabilità e in difficoltà di reinserimento professionale.
Il tasso di occupazione delle persone con problemi di salute mentale è fermo al 42,7%, un dato che scende al 40,2% per chi soffre di disturbi complessi. Si tratta di numeri inferiori di venti punti rispetto alla media della popolazione, evidenziando una chiara disuguaglianza nell'accesso al mondo del lavoro. Per affrontare questa sfida, è necessario sviluppare servizi territoriali più efficienti e potenziare le strategie di prevenzione e intervento precoce.
Secondo Daniela Bianco, Partner di The European House – Ambrosetti, il rapporto Headway offre dati fondamentali per orientare le politiche sanitarie nazionali: “Investire nella salute mentale non è solo un dovere morale, ma un investimento con un ritorno significativo, quantificato in 4,7 euro per ogni euro speso. Tuttavia, con l'Italia ancora sotto i livelli raccomandati di spesa, è essenziale agire tempestivamente per colmare questo divario”.
Uno dei maggiori ostacoli nella gestione della salute mentale è ancora oggi lo stigma sociale. Spesso le persone con problemi psicologici evitano di chiedere aiuto per paura di essere giudicate o escluse. Questo atteggiamento non solo peggiora la loro condizione, ma contribuisce anche a mantenere il problema nell'ombra, riducendo le possibilità di intervento e miglioramento.
Secondo il Professore Alberto Siracusano, Coordinatore del Tavolo Tecnico sulla Salute Mentale, “il 12% della popolazione italiana vive con problemi di salute mentale, che oltre a impattare la qualità della vita, compromettono anche la possibilità di lavorare, sia per i pazienti che per i loro familiari. La risposta a questa sfida dipende dall'impegno collettivo: è fondamentale promuovere un approccio One Mental Health che risponda ai bisogni della popolazione in tutte le fasi della vita, con particolare attenzione alle donne, agli anziani e al tema drammatico della solitudine”.
Affrontare la questione richiede un cambiamento culturale profondo. La salute mentale deve essere considerata alla pari di quella fisica, e le istituzioni devono impegnarsi a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del benessere psicologico. In questo contesto, iniziative di ricerca e campagne di informazione possono giocare un ruolo cruciale per diffondere una nuova consapevolezza e promuovere un approccio più aperto e solidale.
L'Italia ha l'opportunità di trasformare la gestione della salute mentale in un motore di sviluppo economico e sociale. L'aumento degli investimenti in questo ambito non solo permetterebbe di migliorare la qualità della vita di milioni di persone, ma avrebbe anche un impatto positivo sulla crescita economica del Paese. Servizi più efficienti, un maggiore accesso alle cure e una cultura del benessere psicologico più inclusiva rappresentano elementi fondamentali per costruire una società più equa e produttiva.
Il miglioramento della salute mentale non può più essere considerato un costo, ma un investimento per il futuro. Il momento di agire è adesso, per garantire a tutti i cittadini la possibilità di vivere e lavorare in un ambiente che valorizza il loro benessere psicologico e sociale.
L’intervista di Affaritaliani a Daniela Bianco responsabile dell’area Healthcare di The European House - Ambrosetti e TEHA Group
“Oggi abbiamo presentato il nostro report Headway, un focus sulla salute mentale realizzato insieme ad Angelini Pharma. Il report di quest'anno si è concentrato sull'impatto e sui risultati degli investimenti in salute mentale, stimando i benefici non solo in termini di produttività del lavoro, ma anche di benessere della popolazione e di miglioramento dello stato di salute generale” ha affermato Daniela Bianco.
“Sappiamo che la salute mentale è un tema di grande attualità e rappresenta un elemento cruciale per la crescita socioeconomica di un Paese”. Secondo Bianco, infatti, i dati stimati indicano che un incremento di soli 2 miliardi di euro negli investimenti in salute mentale genererebbe un moltiplicatore di 4,7, portando a una ricchezza complessiva di 10 miliardi di euro. “Questo” ha poi concluso Daniela Bianco, “significa migliorare le condizioni di vita di molte persone, ma anche generare un impatto positivo sull'intero sistema economico e sociale del Paese”.
La dichiarazione di Gabriele Ghirlanda - Direttore esecutivo Global Value, Access & Public Affairs, Angelini Pharma ad Affaritaliani
A margine dell’evento, Gabriele Ghirlanda ha dichiarato: “I risultati della quarta edizione di Headway, confermano quanto emerso nelle edizioni precedenti, ossia la grande necessità di aumentare gli investimenti nella cura e nella tutela dei pazienti affetti da malattie mentali”.
Ghirlanda ha affermato che, a differenza delle edizioni precedenti, è emerso un dato economico fondamentale: per ogni euro investito in salute mentale, vi è un ritorno di 4,5 euro in termini di costi evitati e di ripristino della produttività per l'intero sistema, sia a livello europeo che nazionale. Attualmente, i dati e le analisi condotte evidenziano la necessità di un incremento degli investimenti in salute mentale di almeno il 5% della spesa sanitaria attualmente allocata.
“Questo permetterebbe all'Italia, che attualmente destina solo il 3,4% alla tutela e alla cura della salute mentale” ha proseguito Ghirlanda, “di raggiungere la media europea. Un simile intervento, che si tradurrebbe in un investimento annuo di circa 2,2 miliardi di euro, genererebbe risparmi superiori ai 10 miliardi di euro per l'intero sistema”.
Per affrontare queste sfide e definire le azioni da intraprendere, Ghirlanda considera essenziale basarsi su dati ed evidenze scientifiche. “Sarebbe quindi fondamentale potenziare ulteriormente i servizi territoriali, rafforzando l'accesso alla presa in carico immediata dei pazienti diagnosticati, e avviare un confronto multidisciplinare per aggiornare i LEA e gli NSG. Inoltre, la salute mentale dovrebbe essere inclusa in modo trasversale in tutte le politiche sanitarie, affinché possa diventare un pilastro centrale delle strategie di salute pubblica” ha poi concluso Gabriele Ghirlanda.
Il commendo di Alberto Siracusano, Professore emerito di Psichiatria all’Università Tor Vergata di Roma, Coordinatore del Tavolo Tecnico sulla Salute Mentale ad Affaritaliani
“Il Tavolo Tecnico per la salute mentale è stato costituito dal ministro Schillaci circa un anno e mezzo fa. In questo periodo abbiamo inizialmente condotto una serie di audizioni, ascoltando le diverse realtà, istituzioni, associazioni e società che si occupano di salute mentale. Contemporaneamente, abbiamo avviato lo sviluppo di un nuovo Piano Nazionale per la Salute Mentale, considerando che il precedente risale al 2013” ha dichiarato il Professor Siracusano. Attualmente, il piano è al vaglio degli organi interni del Ministero per valutare eventuali aggiustamenti e individuare le criticità da affrontare, per questo, Siracusano si augura che nel prossimo futuro si possa arrivare alla sua approvazione.
“Le iniziative in corso sono molteplici. Stiamo lavorando alla definizione di nuove linee guida e abbiamo instaurato una collaborazione con l'Istituto Superiore di Sanità per supportare questo processo. Inoltre, abbiamo avviato diverse iniziative, tra cui il Giubileo della Salute Mentale, promosso insieme alla Pastorale della Salute. Ad aprile è prevista una giornata congiunta tra il Ministero della Salute e la Pastorale della Salute della CEI, dedicata specificamente alla salute mentale, con l'obiettivo di sensibilizzare e promuovere azioni concrete in questo ambito” ha concluso il Professor Siracusano.