Lo sguardo libero
Netanyahu prima o poi dovrà essere misericordioso
La colpa di quanto sta avvenendo a Gaza è del 7 ottobre
Gravissimo l’odio antisemita degli studenti delle Università occidentali
È bene dirlo subito. La colpa di quanto sta avvenendo a Gaza – la morte di 30.000 palestinesi, di cui 10.000 bambini - è del pogrom del 7 ottobre compiuto dai terroristi di Hamas, che si sono comportati da animali – come i nazisti durante la soluzione finale. Il problema è la leadership palestinese, l’ondata dei festeggiamenti a Gaza dopo il 7 ottobre; il fatto che il capo di Hamas Yahya Sinwar vive nei tunnel di Gaza, che i vertici di Fatah non hanno condannato il 7 ottobre, del diritto negato ad Israele di esistere.
Dal momento che, come dice Alessandro Manzoni, la sfera dell’onore è soggettiva, nessuno può dire a chi ha visto il proprio padre, fratello o foglio uccisi o la propria moglie, sorella o figlia violentate e deturpate nel corpo: “Adesso basta, hai reagito a sufficienza”. Israele, da sempre odiato come lo sono tutti i diversi, a partire dal genio, in quanto popolo eletto del dio “geloso” monoteista (che si sia atei o no, certamente culturalmente è così) fa bene a non badare a coloro che lo odiano – sono gli invidiosi a guardare gli altri: invidia etimologicamente significa “guardare contro, guardare male” - come è inammissibile l’antisemitismo crescente nel mondo, si pensi a quello incomprensibile degli studenti nelle Università dell’occidente democratico.
Detto questo, l’attuale governo israeliano, guidato – in attesa delle probabili prossime elezioni anticipate di settembre – da Benjamin Netanyahu, prima o poi dovrà ricorrere alla misericordia, uno degli angeli più preziosi di Giacobbe insieme alla pace.