Lo sguardo libero
Ricreare fiducia nella politica, federalismo, giornalismo meno adulatore
Tre obiettivi dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale
Va riproposto il tema del federalismo, che è un caposaldo del pensiero liberale. L’informazione deve essere più libera e coraggiosa. Troppi applausi e conformismo
Se non si vuole che l’Italia assomigli a un sistema politico in cui si contano numero e durata in minuti degli applausi al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al premier Mario Draghi, tre sembrano essere per così dire i rischi/spunti di riflessione e prospettive di ripartenza dopo la rielezione del primo alla Presidenza della Repubblica e del conseguente e naturale proseguimento dell’azione del secondo alla guida del Consiglio dei ministri.
Come premessa, va detto che “tecnicamente” niente di meglio poteva esserci della conferma di Mattarella e Draghi per i due mega obiettivi che l’Italia deve conseguire: l’uscita dalla pandemia e la gestione degli oltre 191 miliardi di Next Generation EU. La credibilità e la fiducia di Draghi e Mattarella sono di primissimo piano nel mondo. I mercati credono nell’Italia e questo è fondamentale per l’economia, la crescita, lo sviluppo e il benessere del Paese e dei cittadini.
Tuttavia, tre sembrano i punti su cui non abbassare la guardia.
1 – La fiducia degli italiani nella politica. Già in generale era debole. Ora la modalità con cui è avvenuta l’elezione del Presidente della Repubblica la ha fiaccata ulteriormente. I partiti hanno dato pessimo spettacolo (nei bar e nei mercati il commento era: “Hanno avuto sette anni di tempo per mettersi d’accordo…”). Circa Draghi, non si è capito se volesse o no lasciare Palazzo Chigi. Mattarella che non dà la sua disponibilità a restare a Capo dello Stato, affitta casa, fa gli scatolini e poi torna al Quirinale. Non è solo una questione politica, ma economica. La stima nei vertici nello Stato è fondamentale perché gli italiani guardino con ottimismo nel futuro, il che è essenziale per assecondare la modernizzazione e la crescita del Paese coi finanziamenti europei. Primi ambiti da cui partire per ricostruire le aspettative nella politica in genere: la riforma delle regole e dei finanziamenti dei partiti e le modalità di accesso alla politica (sempre nei bar e nei mercati si dice: “Ormai ad avvicinarsi alla politica sono gli scappati di casa…”).
2 – Federalismo. Era inevitabile. A seguito della pandemia e della gestione di Next Generation EU, lo Stato è tornato a essere prepotentemente centralista. Va riproposto il tema del federalismo – che è un caposaldo del pensiero liberale.
3 - L'informazione, i media, devono essere più coraggiosi e liberi. Troppo conformismo. Troppi applausi. Il potere va criticato. La satira e alcune forme di (apparente) critica che si vedono in particolare in tv sono risibili in quanto non credibili. Il giornalismo è una cosa seria, il mantenimento del decoro e della dignità professionali un principio deontologico. Il giornalista con la parrucca del clown indebolisce la professione, la fiducia dei cittadini nel giornalismo e la democrazia. Vanno spiegate e interpretate le scelte della politica per rendere il cittadino davvero libero di scegliere. La vicenda dell’elezione del Capo dello Stato non è stata decifrata e chiarita. Difficile disapprovare il potere con una maggioranza parlamentare così ampia che appoggia il Governo e con le regole stringenti di Next Generation EU, ma i segni e le ipocrisie del potere vanno evidenziati.