Lo sguardo libero

Ricreare fiducia nella politica, federalismo, giornalismo meno adulatore

L'OPINIONE di Ernesto Vergani

Tre obiettivi dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale

Va riproposto il tema del federalismo, che è un caposaldo del pensiero liberale. L’informazione deve essere più libera e coraggiosa. Troppi applausi e conformismo

Se non si vuole che l’Italia assomigli a un sistema politico in cui si contano numero e durata in minuti degli applausi al Capo dello Stato Sergio Mattarella e al premier Mario Draghi, tre sembrano essere per così dire i rischi/spunti di riflessione e prospettive di ripartenza dopo la rielezione del primo alla Presidenza della Repubblica e del conseguente e naturale proseguimento dell’azione del secondo alla guida del Consiglio dei ministri.

Come premessa, va detto che “tecnicamente” niente di meglio poteva esserci della conferma di Mattarella e Draghi per i due mega obiettivi che l’Italia deve conseguire: l’uscita dalla pandemia e la gestione degli oltre 191 miliardi di Next Generation EU. La credibilità e la fiducia di Draghi e Mattarella sono di primissimo piano nel mondo. I mercati credono nell’Italia e questo è fondamentale per l’economia, la crescita, lo sviluppo e il benessere del Paese e dei cittadini.

Tuttavia, tre sembrano i punti su cui non abbassare la guardia.

1 – La fiducia degli italiani nella politica. Già in generale era debole. Ora la modalità con cui è avvenuta l’elezione del Presidente della Repubblica la ha fiaccata ulteriormente. I partiti hanno dato pessimo spettacolo (nei bar e nei mercati il commento era: “Hanno avuto sette anni di tempo per mettersi d’accordo…”). Circa Draghi, non si è capito se volesse o no lasciare Palazzo Chigi. Mattarella che non dà la sua disponibilità a restare a Capo dello Stato, affitta casa, fa gli scatolini e poi torna al Quirinale. Non è solo una questione politica, ma economica. La stima nei vertici nello Stato è fondamentale perché gli italiani guardino con ottimismo nel futuro, il che è essenziale per assecondare la modernizzazione e la crescita del Paese coi finanziamenti europei. Primi ambiti da cui partire per ricostruire le aspettative nella politica in genere: la riforma delle regole e dei finanziamenti dei partiti e le modalità di accesso alla politica (sempre nei bar e nei mercati si dice: “Ormai ad avvicinarsi alla politica sono gli scappati di casa…”).

2 – Federalismo. Era inevitabile. A seguito della pandemia e della gestione di Next Generation EU, lo Stato è tornato a essere prepotentemente centralista. Va riproposto il tema del federalismo – che è un caposaldo del pensiero liberale.

3 - L'informazione, i media, devono essere più coraggiosi e liberi. Troppo conformismo. Troppi applausi. Il potere va criticato. La satira e alcune forme di (apparente) critica che si vedono in particolare in tv sono risibili in quanto non credibili. Il giornalismo è una cosa seria, il mantenimento del decoro e della dignità professionali un principio deontologico. Il giornalista con la parrucca del clown indebolisce la professione, la fiducia dei cittadini nel giornalismo e la democrazia. Vanno spiegate e interpretate le scelte della politica per rendere il cittadino davvero libero di scegliere. La vicenda dell’elezione del Capo dello Stato non è stata decifrata e chiarita. Difficile disapprovare il potere con una maggioranza parlamentare così ampia che appoggia il Governo e con le regole stringenti di Next Generation EU, ma i segni e le ipocrisie del potere vanno evidenziati.