Lo sguardo libero
Scontro Moscovici-Salvini-Di Maio, le parole (non) sono pietre

In politica il linguaggio è una questione morale
Le parole come pietre. Pierre Moscovici, commissario Ue agli Affari Economici, dice e parla testualmente di “piccoli Mussolini in Europa”. Ciò facendo il suo mestiere, intervenendo sul rispetto dei vincoli di bilancio della politica del Governo 5 Stelle-Lega e sulla questione migranti. Il che genera la reazione di Matteo Salvini: “Si sciacqui la bocca prima di parlare di noi”. Assecondato a più riprese da Luigi Di Maio “Non si permetta… inaccettabile… ignobile e insopportabile”, i due rappresentando il Governo che ha la maggioranza più ampia tra gli Stati membri.
Al di là di come la si pensi, la citazione di Mussolini da parte di Moscovici sembra, anche se paradossalmente, più fortunata e da politico che si distingue dalla massa (con tutto il rispetto della massa… ma l’intelletto culturalmente-strettamente parlando è legato alla cultura). Sembrano meno felici e impropri il “Si sciacqui la bocca” di Salvini e “l’ignobile” di Di Maio: tutti hanno il diritto di parlare e tra politici citare in questo modo Mussolini quale personaggio storico parrebbe pregnante… un po’ come riportare Nerone.
“Si sciacqui la bocca” è anche un po’ popolare (da calciatore con la licenza media) e non induce ragionamenti, quasi come dire “Stai zitto!”. Sarebbe anche auspicabile rinunciare al diffusissimo - anche tra i giornalisti - “inaccettabile”, così inflazionato da essersi irrimediabilmente indebolito. Esiste il dizionario dei sinonimi e in questo senso positivo è l’ “insopportabile” di Di Maio.
Di sicuro l’uso delle parole (e della grammatica) – una questione morale direbbe Alessandro Manzoni (ma questi sono tempi in cui qualsiasi personaggio si fa scrivere libri… con Manzoni che quindi chiederebbe la pena capitale) - è importante non solo nella comunicazione, nella politica, nelle relazioni in genere, ma soprattutto anche in economia. Non a caso l’altra frase topica amplificata dai media è di Mario Draghi presidente della Bce: “Le parole hanno fatto danni: i tassi sono saliti per famiglie e impese”.