Lo sguardo libero
Trump non è il re del mondo
Donald Trump, intervenendo al forum di Davos, ha criticato direttamente le politiche europee. Ha definito il Green Deal un “Green bluff”, accusando l’Unione europea di slealtà commerciale nei confronti degli Stati Uniti e minacciando dazi per chi non produce in America. Ha anche puntato il dito contro il trattamento fiscale riservato a colossi come Apple e Google, sostenendo che l’Europa non garantisce un commercio equo.
L’Europa prepari una risposta
In vista del vertice dei capi di Stato e di Governo dell’Ue del 3 febbraio nello Château de Limont in Belgio, le diplomazie lavorano a una strategia comune per rispondere alla pressione americana. Il tema di Trump di un contributo del 5% del Pil degli Stati aderenti alla Nato alimenta il dibattito sulla necessità di maggiore autonomia strategica dell’Ue. Tra le proposte in discussione ci sono lo scorporo delle spese per la Difesa dal Patto di Stabilità e l’emissione di eurobond garantiti dall’Ue.
L’Italia potrebbe assumere un ruolo centrale, grazie alla sua crescente autorevolezza a livello internazionale rappresentata dalla premier Giorgia Meloni – unica leader europea invitata il 20 gennaio all’insediamento di Trump alla presidenza – e alla capacità di mediazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Lo sguardo della “nuova” Germania non sia miope, limitandosi al Nord
Le elezioni del prossimo 23 febbraio in Germania potrebbero segnare un cambio di direzione nella politica europea. Se Friedrich Merz, leader della CDU-CSU, diventasse cancelliere, Berlino potrebbe spostare il focus sui rapporti con i Paesi dell’Est e del Nord Europa, come Polonia e Paesi Baltici. Francia, Italia e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen insistono sull’importanza di mantenere il ruolo della Germania come ponte tra Nord e Sud Europa, essenziale per un’Unione coesa.
Trump e la Russia
Trump mantiene una posizione di durezza nei confronti della Russia e di Vladimir Putin. Il Cremlino ha reagito definendolo “teppista di quartiere”. La strategia di Trump contribuisce ulteriormente all’isolamento di Mosca. Nel frattempo, la Cina, sotto la guida di Xi Jinping, osserva con cautela l’evolversi degli equilibri globali, aspettando di capire come si definiranno i rapporti tra Stati Uniti, Europa e Russia.