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Riduzione credito famiglie: 2023 in lotta contro l' inflazione
Riduzione credito famiglie: 2023 in lotta contro l' inflazione
Nell'ultimo trimestre del 2023, le banche europee, inclusa l'Italia, hanno mostrato un ulteriore inasprimento degli standard creditizi, influenzando sia le famiglie che le imprese. Questa tendenza è stata confermata dai report recenti della Banca Centrale Europea (BCE) e di Bankitalia.
In Europa, si è osservata una stretta significativa sui mutui immobiliari, con un aumento dell'intransigenza rispetto al secondo trimestre, mentre il credito al consumo e altri tipi di prestiti hanno registrato una leggera moderazione. La percezione del rischio, legata alle prospettive macroeconomiche e alla situazione specifica del mutuatario, ha avuto un ruolo cruciale in questo cambiamento. Le banche europee, prevedendo un'ulteriore, seppur leggera, stretta nei termini contrattuali per il credito alle aziende e al consumo, si preparano a un quarto trimestre difficile. La domanda e l'utilizzo di prestiti stanno calando in tutti i segmenti di prodotto e clientela.
Situazione in Italia
In Italia, le rilevazioni di Bankitalia mostrano un trend simile a quello europeo, con un irrigidimento del mercato nel terzo trimestre. Nonostante una parziale riduzione dei margini applicati sui prestiti meno rischiosi, dovuta alla pressione concorrenziale, i criteri di offerta a imprese e famiglie sono rimasti invariati per i mutui. Per il trimestre in corso, si prevede una stabilità nei prestiti alle imprese e un aumento per i consumatori.
La domanda di prestiti aziendali è diminuita a causa del crescente costo del denaro e del calo del fabbisogno per gli investimenti fissi, oltre al maggiore ricorso all'autofinanziamento. Questi fattori, uniti al peggioramento della fiducia, hanno anche ridotto la richiesta di prestiti per l'acquisto di case e scopi di consumo.
Alternative al risparmio e l’investimento privato
In un clima resistente all’indebitamento è fisiologico che la risposta della popolazione del ceto medio sia diretta verso fonti alternative di approvvigionamento di denaro.Tra queste impazzano due destinazioni principali per ciò che riguarda questi microcapitali: gli investimenti nel digitale in forma di dropshipping, arbitraggio, piccoli e-commerce amatoriali e l’impegno nel gioco online. Si tratta di un fenomeno altrettanto fisiologico all’inflazione: al diminuire del potere d’acquisto delle famiglie corrisponde una maggiore propensione al rischio al fine di accaparrarsi la possibilità di un ritorno maggiore.
Ne beneficiano i provider di servizi digitali di questo tipo, può trarne vantaggio un casinò con soldi veri, di cui vi riportiamo dei pratici suggerimenti per la scelta per evitare di incorrere in piattaforme poco affidabili e non regolamentate, o può beneficiarne un tipico sito web o canale social dove sia possibile rinvenire suggerimenti e hint di valore variabile su come costruire e lanciare un piccolo business online (il noto mercato degli infobusiness è quantomai attivo, ndr).
Mercato del Credito per le Famiglie e le Imprese
Tornando al credito , il mercato del credito italiano si è dimostrato resiliente per le famiglie, tranne che per i mutui, mentre per micro e pmi è in crisi. Tassi, inflazione e indici dei prezzi hanno influenzato in modo diverso questi due segmenti. Tuttavia, ora anche il giro d'affari legato ai consumatori sembra iniziare a vacillare.
CRIF ha rilevato che nei primi 9 mesi del 2023 le richieste di prestiti da parte delle famiglie sono cresciute del 2,1%. Tuttavia, i prestiti personali, pur aumentando del 20% in quantità, hanno visto una diminuzione del 4,9% nell'importo. I prestiti finalizzati hanno registrato una diminuzione del 9% in quantità, ma un aumento dello 0,2% nell'importo. Nonostante le richieste, le erogazioni effettive potrebbero non seguire la stessa tendenza. A settembre, la domanda di prestiti da parte delle famiglie ha invertito il trend, diminuendo del 2%.
Per quanto riguarda i mutui, CRIF segnala una decrescita nella domanda del 19,4% nei primi 9 mesi dell'anno, con una riduzione meno marcata a settembre. L'importo medio del mutuo ha registrato un lieve aumento dell'1,2%. La maggioranza dei richiedenti è nella fascia di età tra i 25 e i 44 anni, e la maggior parte dei piani di rimborso supera i 15 anni.
Il mercato residenziale sta affrontando tempi difficili, con la riduzione del portafoglio di politica monetaria della BCE e i rimborsi dei rifinanziamenti che influenzano negativamente le attività e la situazione finanziaria degli istituti di credito. Questi fattori non sembrano però aver impattato direttamente i criteri e le condizioni di erogazione dei prestiti ai clienti.
In Italia, il mercato del credito ha mostrato una resilienza nei confronti delle famiglie, eccetto per i mutui, mentre le microimprese e le PMI stanno affrontando maggiori difficoltà. I tassi di interesse, l'inflazione e gli indici dei prezzi hanno avuto effetti diversi sui due segmenti. Adesso, anche il settore dei consumatori inizia a mostrare segni di incertezza.
Secondo l'analisi CRIF, ci sono state tendenze opposte nei prestiti personali e finalizzati, riflettendo una complessa dinamica del mercato del credito. Anche la domanda di prestiti digitali ha subito un rallentamento, sottolineando l'importanza della relazione diretta con i consulenti finanziari in periodi di incertezza economica.
CRIF evidenzia un calo nella domanda di finanziamenti, ma con una riduzione meno pronunciata a settembre. L'importo medio dei mutui ha registrato un modesto aumento. La maggioranza dei richiedenti mutui è composta da persone tra i 25 e i 44 anni, e la maggior parte dei piani di rimborso supera i 15 anni. La selezione più rigorosa da parte delle banche è una risposta diretta alla diminuzione del potere d'acquisto degli aspiranti mutuatari e al rischio crescente di crediti inesigibili.
Considerazioni Finali
Risulta evidente che il contesto finanziario non si tra i migliori per predisposizione della popolazione a una spesa elevata sia sul piano commerciale che di business. A risentirne sicuramente sono i settori dell’intrattenimento, ma come abbiamo evidenziato non tutti vedono l’orizzonte di questo tramonto finanziario, poiché il turnover finanziario di dinamiche come il gioco online e la formazione restano attivi e più che mai performanti in periodi di scarsità, tuttavia c’è da chiedersi se il resto del mercato e soprattutto delle famiglie, sia pronto a sostenere ulteriori mesi di chiusura da parte dei rubinetti delle grosse banche centrali di tutto il mondo, non solo qui in Italia.