Rocca sbrocca

"Vaccino, ecco perché dico di no": parla un luminare italiano in Florida

Di Tiziana Rocca

Vladimiro Giua, negli Usa da 30 anni e medico di fiducia del Consolato di Miami, racconta i motivi del suo 'no' al vaccino e l'importanza delle cure immediate

Qual'é lo scenario che si va delineando?

Tutti questi vaccini diventano una sorta di roulette russa dove tutti noi, nessuno escluso, possiamo essere esposti ad effetti collaterali. Quali sono le cause di mortalità a livello globale? Le patologie cardiovascolari sono al primo posto, seguono quelle respiratorie e poi quelle neonatali. La tubercolosi miete un 2,2 per cento di vittime a livello globale mentre ad oggi il SARS COV-2 ha causato un totale di 2.687.241 morti su 7 miliardi di persone corrispondente ad un indice di mortalità dello 0,0038 per cento più o meno. Quindi non capisco perché tutti i miei illustri colleghi parlino di pandemia quando qui non raggiungiamo neanche un decimo dell'1 per cento a livello mondiale!

I risultati sono falsati anche dai tamponi nasofaringei che hanno un alto grado di falsa positività e dove la mortalità rimane estremamente bassa e non necessitante misure precauzionali di lockdown utilizzate  a livello europeo e in molti stati qui degli Stati Uniti d'America ma non nel mio della Florida dove anzi il nostro Governatore, Ron DeSantis, ha già abolito il dovere dell'uso della mascherina. Il virus è di fatto adesso “endemico” a livello globale  e tutti i suoi vaccini stanno causando la formazioni di varianti di cui la prima è stata scoperta in Inghilterra, proprio dove quello della Pfizer e’ stato per la prima volta inoculato in sede europea.  Quindi il virus si sta adattando alla risposta immunocorpale  ma soprattutto vaccinale orientata verso la spike protein. In parole povere, siamo di fronte a un vero e proprio spirito di sopravvivenza virale dove il virus si sta adattando in una sorta di biomorfismo più o meno bilanciato alle risposte immunitari vaccinali piu o meno aberranti. Diversi scienziati hanno esposto questa teoria, alla quale concordo pienamente,  con possibili effetti evolutivi dove tali varianti continueranno ad evolvere causando l'inefficacia del vaccino precedentemente inoculato. Quindi un paziente vaccinato potrebbe infettarsi con la variante e si rimarrebbe poi  in un circolo vizioso senza fine... a meno che, io suggerisco, non si lasciasse che la popolazione a livello mondiale venisse esposta a tale virus, al fine di permettere lo sviluppo di una risposta immunitaria di gregge selettivamente naturale ed efficace (dove oltre il 90% della popolazione affetta e’ di fatto asintomatica) e per la maggioranza dei casi non causante rapidamente la formazione di varianti.  Certamente chi si vaccina può contrarre il virus al 100 per cento e può infettare persone sia come sintomatici che da asintomatici. Dal 19 al 29 per cento come riporta il British Medical Journal svilupperanno una risposta immunocorpale appropriata ma questi stessi potrebbero direttamente o indirettamente causare la formazione di varianti.

Il resto della popolazione sottoposta al vaccino, probabilmente superiore al 50 per cento non  godrà di queste risposte protettive immunitarie e sarà più o meno esposta agli effetti deleteri del virus che potrebbero essere esponenziati da una risposta immunocorpale aberrante contro il “self”, cioe’ contro il proprio stesso organismo, cio’ ovviamente senza contare la larga gamma di effetti collaterali sia a breve che a lungo termine, ai quali tutta la popolazione vaccinale potrebbe essere esposta.