Cronache

Biennale Danza, Wayne McGregor: esploriamo l'esperienza umana

 


Venezia, 24 lug. (askanews) - Siamo umani, certo, ma siamo umani con un corpo e questo corpo lo usiamo per il movimento: è una delle possibili chiavi interpretative, ma ne esistono ovviamente moltissime altre, per entrare dentro la 18esima Biennale Danza di Venezia, che per il quarto anno consecutivo è diretta da (Sir) Wayne McGregor. "La cosa più importante - ha detto ad askanews - è che noi umani siamo oggetti pensanti, pensiamo fisicamente, comunichiamo attraverso i nostri corpi, tocchiamo le cose con i nostri corpi. I nostri corpi sono una sorta di software o sono la piattaforma, la nostra mediazione tra il mondo e l'esperienza, per questo in fondo noi sappiamo come danzare, la danza è infiltrata dentro di noi. Lo facciamo in modo diverso, ma lo facciamo continuamente".L'idea di "We Humans" è quella di "esplorare la natura stessa dell'esperienza umana", ricostruendola attraverso coreografie, riflessioni, vere e proprie opere d'arte, che guardano alle radici più profonde del nostro essere come specie. "Volevo - ha aggiunto McGregor - che il festival si occupasse di un'epoca nella quale noi umani sembriamo profondamente divisi, nella quale ci sono molti conflitti, un momento in cui sottolineiamo ciò che ci divide rispetto alle somiglianze. Io ho voluto andare il più vicino possibile all'idea anche ci sono molte più cose che condividiamo rispetto a quante ci tengono divisi".Forma d'arte che si muove attraverso le discipline, spazio di sperimentazione e di nuove libertà, la danza contemporanea racconta pratiche e sensibilità diverse, ma che tutte ruotano intorno a un'idea artistica forte, oltre che a una dimensione di presenza ad alta intensità. E per McGregor è arrivata anche la riconferma alla guida della Biennale Danza per il 2025 e 2026. "Vogliamo puntare sempre di più su voci giovani e voci che hanno molto da dire - ci ha anticipato il direttore artistico -. Voglio che la danza vada ovunque a Venezia".Perché qui ci mostra la sua natura di "prima forma di comunicazione".