Cronache

Festival Città Identitarie, a Pomezia tappa decima edizione

 


Roma, 11 lug. (askanews) - Grandi personaggi, emozioni, ricordi e il racconto dei simboli identitari delle nostre piccole città di provincia: tutto questo e molto di più al Festival delle Città Identitarie, ideato e diretto dall'attore e regista Edoardo Sylos Labini, che per la sua 10° edizione ha fatto tappa a Pomezia. Nel mito di Enea.Edoardo Sylos Labini, attore e regista:"Decima edizione e non potevo non farla nella città dove sono nato e cresciuto. Dopo aver viaggiato per l'Italia dal Salento al Piemonte siamo qua nella terra dove sbarca Enea per fondare l'antica Lavinium e Pomezia con il territorio di Pratica di Mare ha un sito archeologico perché l'occidente nasce qui, la culla di Roma, dell'impero romano".Nella tre giorni di appuntamenti, l'omaggio ai personaggi e ai luoghi legati a questo comune dell'agro pontino, con spettacoli, talk e presentazioni di libri. Al centro dell'evento il Maestro del cinema mondiale, Sergio Leone, sepolto per suo volere a Pratica di Mare e di cui quest'anno ricorrono i 35 anni dalla scomparsa, e lo storico Villaggio Tognazzi, fondato a Torvajanica negli anni '60 da Ugo Tognazzi.Gianmarco Tognazzi, attore:"Si chiama così non perché è di nostra proprietà ma perché fin dagli anni 60 per identificare quel luogo che non aveva un numero civico si diceva andiamo al villaggio dove sta Tognazzi. Poi ci fu il torneo di Tennis, e quindi si diceva andiamo al villaggio dove fa il torneo di Tennis Tognazzi, insomma da abitudine è diventato il villaggio Tognazzi e poi il comune di Pomezia lo ha ratificato. E' il luogo del mio cuore e i tornei di tennis hanno rappresentato una manifestazione straordinaria e irripetibile".Condotto da Edoardo Sylos Labini, che proprio a Pomezia è nato e cresciuto, il Festival ha portato sul palco, oltre a Gianmarco Tognazzi, che ha rivelato alcuni aneddoti legati al padre Ugo; il comico Gabriele Cirilli; Luciano Lanna (direttore Cepell), intervenuto sul tema del rilancio della lettura in Italia; il Presidente della Commissione Cultura della Camera, On. Federico Mollicone, che ha dialogato sul palco con Sylos Labini. Prendendo spunto dai romanzi del Premio Strega Antonio Pennacchi, cantore dell'agro pontino, e dal suo diario "Fasciocomunista", si è tracciato un percorso storico-culturale per lasciarci alle spalle le contrapposizioni politiche del secolo scorso e lanciare un messaggio di unità nazionale che parte dalle nostre radici identitarie. E ancora, l'attrice e doppiatrice Stella Gasparri, che ha recitato i versi dell'Eneide di Virgilio che celebrano le gesta dell'eroe troiano; il direttore del Museo Città di Pomezia Claudia Montano, la coreografa, performer e regista Barbara Altissimo, e il cantautore Daniele Stefani, che firma anche il brano "Italiani", sigla ufficiale del Festival. A condurre la serata finale, dedicata al Maestro Sergio Leone, Edoardo Sylos Labini ha chiamato accanto a sé il vice direttore del TG1 Incoronata Boccia, con la quale ha intervistato Luca Verdone, che a Leone ha dedicato due importanti documentari.Luca Verdone, Regista:"Vedere Sergio Leone nel privato e seguirlo nelle sue sceneggiature, aver visto il suo lavoro, il suo metodo e la genialità che lo contraddistingueva mi ha fatto capire la grandezza di questo genio del cinema che mi ha dato tanti insegnamenti, accogliendomi come un amico vero di cui fidarsi mi ha dischiuso un orizzonte che non pensavo di avere la fortuna di aprire".In collegamento anche il grande Carlo Verdone, che deve l'inizio della sua carriera proprio al Maestro, che produsse i suoi primi due film. Chiusura all'insegna dell'ironia con i meme del re della satira, Federico Palmaroli in arte Osho.Il Festival è realizzato con il contributo del Ministero della Cultura, del Comune di Pomezia e del CEPELL - Centro per il Libro e la Lettura che, all'interno della kermesse, è stato presente con la rassegna "Leggere le Città Identitarie". Nel corso della manifestazione sono stati consegnati i Premi "Effetto Arte" e "Città Sostenibile" Asacert.