Cronache

Il futuro dopo il Covid? Giovani sostenibilità e meritorietà

 

Parma, 1 set. (askanews) - Giovani, sostenibilità, meritorietà. Sono le tre parole-chiave che devono accompagnare la fase di ripartenza. Un percorso nel quale sono impegnate tutte le imprese del settore agroalimentare che, dopo la fase più critica della pandemia, si trovano a vivere una trasformazione sia per la produzione che per il consumo di cibo. "Le regole del passato, spiega il direttore generale della Cooperativa Clai, Pietro D'Angeli, sono saltate; ogni azienda deve decidere di nuovo cosa vuole essere, quali sono i suoi valori da proteggere e intorno a cui costruire la propria ragion d'essere".Ne ha parlato a Cibus di Parma, il salone internazionale dell'alimentazione, nel corso di un convegno sul Made in Italy con il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli: "Bisognerebbe essere uniti e fare veramente il sistema Italia. Unire tutti gli attori della filiera, le organizzazioni, i consorzi, la Dop del Prosciutto di Parma, la Dop del San Daniele, le università perché sono la fonte della nostra ricerca. Le università devono entrare nelle aziende. Dobbiamo essere aperti al cambiamento. Anche perché noi come consumatori ogni giorno cambiamo e quindi dobbiamo innovare la tradizione e cambiarla ogni giorno, fedeli alle nostre origini ma seguendo il consumatore di oggi".Innovare i propri prodotti e credere nelle giovani generazioni. È questo l'impegno di Clai che conta circa 300 soci e occupa oltre 500 lavoratori: "Nella nostra cooperativa negli ultimi due mesi abbiamo inserito sei giovani laureati in diversi settori, con dei percorsi di formazione e di crescita per acquisire poi dei ruoli. Il nostro responsabile di ricerca e sviluppo è un giovane laureato under 30. Abbiamo dato ruoli importanti nella società a dei giovani preparati. Questi sono fatti concreti".Al salone di Parma la cooperativa imolese, specializzata nel segmento del salame e delle carni fresche bovine e suine, è tornata a incontrare clienti e partner per presentare i suoi principali marchi rigorosamente Made in Italy: "La nostra cooperativa ha sempre operato, non ci siamo mai fermati neppure durante la prima emergenza Covid. È stato drammatico, difficile, però ci siamo presi di coraggio, abbiamo avviato nuove iniziative e quindi siamo riusciti a fornire i nostri clienti e non abbiamo fatto neppure un'ora di cassa integrazione e di questo ne siamo orgogliosi. Per il futuro dobbiamo avere coraggio, avere fiducia nei nostri mezzi, stare attenti però uscire e presentare i nostri prodotti".






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