Cronache

Ucraina, l'epidemiologo: profughi? Niente allarmi, basta tampone

 

Roma, 3 mar. (askanews) - Nessun allarme per i profughi che arriveranno dall'Ucraina in Italia dopo la fuga dalla guerra. L'Italia deve fornire cure e vaccini. Lo spiega ad askanews il prof. Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Campus Biomedico di Roma."Da un punto di vista umanitario sono contento e felice di accogliere i profughi, anzi se potessi farei molto di più per questa gente che è stata ignobilmente invasa. Quello che possiamo fare dal punto di vista epidemiologico e sanitario è dare tutto l'aiuto possibile fare un semplice tampone all'ingresso. Le persone positive le curiamo in un modo, gli altri le cureremo se serve. È molto semplice".La popolazione ucraina ha un tasso di vaccinazione del 35%. E' da prevedere un piano di vaccinazione ad hoc? "Se loro accettano una vaccinazione, la dobbiamo offrire. Noi dobbiamo offrire tutte le cure - spiega Ciccozzi - cure gratuite, lo prevede la Costituzione. Se loro accettano, e spero sia così, dobbiamo offrire anche la vaccinazione".Nessuna preoccupazione dunque per l'ondata di arrivi: "Non mi preoccupa perché se facciamo le cose come al solito, ovvero tampone all'ingresso, i positivi li isoliamo, non c'è nessuna preoccupazione. La cosa importante è offrire il vaccino, gli hub vaccinali aperti. Penso che saranno anche ben contenti di vaccinarsi".Certamente, per Ciccozzi dopo la pandemia, non ci voleva una guerra: "Non ci voleva. Storicamente quando parliamo di malattie infettive, di epidemie e pandemie, la storia ci insegna che quando qualcuno vuole invadere ignobilmente un paese lo fa proprio verso la coda della pandemia, perché la gente è sfinita e approfitta di questo momento. Il mondo stava uscendo da una situazione importante, ora il mondo ne ha un'altra molto peggiore da risolvere. Ma questa delle migrazioni la risolviamo: dobbiamo offrire vaccini e cure".