Economia

Congresso Ugl, Capone: 10 sfide per il futuro del lavoro

 


Roma, 26 giu. (askanews) - "Il futuro è lavoro": è questo lo slogan scelto dall'Ugl per il suo quinto congresso confederale per indicare le nuove sfide tra innovazione tecnologica e intelligenza artificiale, formazione e sicurezza, lotta al lavoro povero e partecipazione. Sono dieci le sfide lanciate dal segretario generale Paolo Capone, che al termine dell'assise sarà rieletto alla guida del sindacato. Impegni che riguardano trasformazioni economiche e sociali e che richiedono risposte articolate, ma urgenti, e soprattuto coesione. "Su questo ci batteremo per la riqualificazione dei lavoratori, per la gestione del delicatissmo tema del lavoro povero - dice Capone - che non si risolve con il salario minimo legale, ma si risolve con interventi sui salari medi. E questo ci aspettiamo dal Governo, una conferma anche per il 2025 del taglio del cuneo fiscale". No al salario minimo, dunque, la richiesta di confermare il taglio del cuneo, ma anche di andare avanti sulla partecipazione e fare di più sulla sicurezza sul lavoro. "Per noi è un'antica sfida - ricorda - è dal 1950 che ci battiamo per la partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese. Il lavoro sta diventando una strage. C'è un incidente nei luoghi di lavoro ogni minuto e di questi sono letali uno ogni otto ore. E' una cosa che non si può accettare in un Paese evoluto, in un Paese normale, in un Paese che ha una legislazione importante". Tra gli ospiti del congresso il presidente del Senato, Ignazio La Russa. "Oggi questo impegno ha una priorità - dichiara La Russa - la sicurezza sul lavoro, che bisogna affrontare senza distinzione di maggioranza e opposizione, di destra e di sinistra. E' una priorità la sicurezza sul lavoro, le morti drammatiche sul lavoro, che non può essere più rinviata. Una priorità a cui sono certo tutti concorreranno per cercare di dare risposte definitive". Presente anche il vicempremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. "Solo in Italia ci possono essere partiti o sindacati di cosiddetta sinistra che dicono no alle infrastrutture - afferma Salvini - la mia missione e creare posti di lavoro. Tenete presente che avete un ministro dei Trasporti che è un testone. E quindi andrò avanti, fino in fondo, per aprire quanti più cantieri possibili in tutta Italia perché c'è bisogno di lavoro e di ricchezza".