Politica

Europa Verde, Evi: serve un modello energetico basato sulla pace

 

Roma, 11 mar. (askanews) - "Si apre domani la nostra conferenza programmatica di Europa verde dal titolo 'Le radici del futuro, no alla guerra, per un'Italia senza veleni'. Abbiamo deciso di impostare il nostro lavoro che sarà un lavoro di approfondimento ma anche di grande dialogo, apertura e confronto con le tante anime ecologiste del nostro Paese e con tanti soggetti che sono stati invitati. L'obiettivo è quello di raggiungere il prima possibile una visione di Paese per essere pronti alle sfide che stiamo vivendo". Così Eleonora Evi, co-portavoce (insieme ad Angelo Bonelli) di Europa Verde, parla della conferenza programamtica del partito, che si aprirà domani a Roma. "In questo momento - ha proseguito Evi - è forte la nostra denuncia della guerra ma da questo dobbiamo partire per ripensare il nostro modello sociale ed economico"."Certamente la guerra ha avuto un impatto molto forte e in questo momento e viviamo tutti con grande angoscia queste giornate così complicate, ma è proprio per quello che sta succedendo che noi dobbiamo essere sempre più attenti e capire che il modello energetico del passato, a doppio filo legato con le fonti fossili, ci ha portato nella situazione in cui siamo ora: di grave di grande dipendenza dalle importazioni, soprattutto di gas, del nostro paese. Questo modello è stato fallimentare, noi dobbiamo invece puntare sia a livello europeo, ma anche a livello nazionale, ad un avere una vera e propria indipendenza energetica e costituire, creare un modello energetico di pace, basato sulla pace, sulla democrazia, sull'indipendenza energetica, appunto, per contrastare la crisi climatica e anche creare, al contempo, numerosissimi posti di lavoro. Questo è il futuro ed è fatto di efficienza energetica, riduzione dei nostri consumi e rinnovabili"."Senza dubbio Europa verde le sue radici, ha i suoi valori, i suoi principi fondanti che partono da un'area della sinistra, ovviamente progressista, ma noi ci teniamo anche a definirci un partito europeista, femminista, e un partito ovviamente ecologista e riteniamo che in questo momento storico queste siano le basi da cui partire per fare una proposta anche al Paese che possa però ovviamente dialogare con tutti gli altri soggetti politici, e che sono anche invitati alla nostra conferenza programmatica, con cui dialogheremo per rafforzare sempre di più e disegnare quella quella idea di Paese che oggi probabilmente manca e che deve necessariamente basarsi su questi valori, su principi che ho citato".