Di Giordano Brega
Lo Zoo di 105 compie 20 anni (con tanto di super festa all'Ippodromo di San Siro l'8 luglio in cui sono annunciati diversi big della musica italiana e molte sorprese). Due decenni di successi per il programma leader assoluto negli ascolti della radio italiana.
Già, ma il suo creatore, Marco Mazzoli avrebbe mai pensato nel lontano 1999 di arrivare sino a questo punto?
"No, anzi avevano predetto che sarebbe durato sei mesi... un anno. E poi invece... gli anni volano", spiega lo stesso Mazzoli ai microfoni di Affaritaliani.it.
La 'formula magica' qual è?
"La perserveranza. Non abbiamo mai mollato. Abbiamo creduto nel progetto e siamo andati dritti. E lavorando sodo tutti i giorni, porti a casa un prodotto che la gente ama, che ha sempre la stessa qualità e consistenza. L'unico segreto è lavorare tanto".
E poi c'è una grande squadra che scende in campo dal lunedì al venerdì in diretta su Radio 105 alle 14: al fianco di Mazzoli, ecco il nucleo storico del programma comporto da Fabio Alisei, Paolo Noise, Wender, Pippo Palmieri. Senza dimenticare Marco Dona, Squalo e Dj Spyne.
Ad un certo la squadra però si divise. Con Alisei, Noise e Wender che lasciarono lo Zoo di 105...
"Abbiamo provato delle esperienze diverse. Loro sono andati a lavorare per un'altra emittente (Radio Radio Deejay, ndr) e hanno vissuto una realtà completamente diversa - ricorda Mazzoli - Diciamo che siamo maturati perchè io comunque ho ricostruito il programma con altri elementi. Ma nonostante mi sono divertito come un pazzo e sono state 4 stagioni di successo, mi mancava sempre quello che si crea tra di noi tra noi 4-5, compreso Pippo. E' una magia, una cosa inspiegabile. Una formula magica che si attiva quando siamo tutti assieme. E questa cosa scattava in maniera diversa, senza nulla togliere alla formazione precedente. Però noi 5 fondatori del programma..."
... vi sentite una famiglia...
"Non lo so, è una cosa strana. Come in tutte le grandi famiglie si litiga. Io ero un rompic... pazzesco. Ognuno aveva i propri problemi. Eravamo arrivati a un punto forse in cui ci eravamo esauriti anche a livello di creatività e ognuno di noi sentiva la necessità di fare un'esperienza nuova. Noi abbiamo una chimica incredibile"
Fra 10 anni ci sarà ancora lo Zoo di 105?
"Sì, sicuro"
Arriveremo ai 30 anni quindi?
"Secondo me sì. Sicuramente si modificherà, come è successo negli anni. E' un format talmente vario che... non è neanche definibile format. E' un contenitore con tantissime caz... dentro. Quindi i tempi cambiano, la comicità cambia. Così pure le mode e le tendenze. Noi siamo sempre in onda e le viviamo"
E da venti anni anni o quasi lo Zoo di 105 è il programma più ascoltato della radio italiana. Come si riesce a portare avanti una leadership così duratura nel tempo?
"La verità è che non siamo noi che siamo bravi, ma gli altri che sono peggio", dicono Mazzoli e Alisei.
"Perché siamo spregiudicati", sottolinea Paolo Noise.
E Mazzoli chiosa: "A parte gli scherzi, la radio è un mezzo che si è rinnovato negli anni, ma non è mai stati un punto di arrivo per molti 'artisti'. La televisione è più immediata: se sei bravo e fai un format azzeccato... sei famoso. La radio è molto lenta, richiede molto tempo. Per fare un programma come lo Zoo ci vogliono ore. La parte creativa... Tu sei 24 ore su 24 concentrato su questa cosa. Fare la radio significa occuparti la giornata. Non è un lavoro che puoi svolgere part time. O meglio: puoi farlo, ci sono mille Disc Jockey che vanno in onda con l'argomento del giorno, gli sms... ma non puoi aspettarti di battere un programma che invece porta in onda ogni giorno da vent'anni un prodotto che piace o non piace - dipende dagli ascoltatori - ma nessuno può negare che non si senta che dietro c'è una struttura, un lavoro. Non capita mai che ripetiamo delle scenette, a parte nei best. Però ogni scenetta richiede tre ore di lavoro. Questa cosa viene percepita e apprezzata da chi ci ascolta. C'è il passaparola. E poi.."
Poi?
"Il fatto che ancora oggi ce ne freghiamo di quelli che dicono 'siete volgari, eccessivi'. Perché io credo che tanta gente avrebbe fatto marcia indietro: una volta arrivati a un certo livello, magari pensi 'aspetta, adesso provo ad aprirmi un po' di più per prendere più pubblico'. E secondo me è l'errore più grosso che puoi fare. Chi viene alle 14 su 105 si aspetta questo, se tu gli fai trovare un prodotto che non è più quello che si aspettava, lo deludi"
A questo proposito qualche anno fa avevate provato a fare lo Zoo anche in tv. Non è un'idea che vi piacerebbe riprendere, magari in qualche altro modo?
"In realtà non abbiamo fatto lo Zoo in tv. La televisione riprendeva il programma radio", sottolinea Fabio Alisei. "Non era un programma televisivo, era una radio-visione. Nel 2003 invece abbiamo fatto una puntata zero però eravamo inesperti all'epoca ed era una trasposizione un po' ambiziosa di alcuni meccanismi. C'erano delle buone idee che forse non siamo riusciti a sviluppare al 100%"
E provare a fare un programma tv vero e proprio dello Zoo?
"Abbiamo mille idee. Le abbiamo proposte. Abbiamo creato un format che poteva rappresentare il mondo Zoo in tv. E' li che aspetta..", dice Mazzoli
L'ospite che non avete mai avuto in radio e che vorreste avere?
"Il mio sogno è Pippo Baudo. Perché rappresenta l'ultimo conduttore televisivo di un'altra epoca. Paolo Bonolis e Gerry Scotti ad esempio sono fantastici, però già rappresentano una tv di un'altra generazione ancora. Pippo secondo me ha chiuso un'epoca in cui si andava ancora in televisione in giacca e cravatta, c'era uno stile. Lui è 'il' conduttore televisivo."
E NON SOLO... GUARDA IL VIDEO IN ALTO CON MARZO MAZZOLI, FABIO ALISEI, PAOLO NOISE E WENDER CHE RACCONTANO I 20 ANNI DELLO ZOO DI 105.