Coronavirus

Coronavirus,la legge fa flop.I positivi beccati fuori casa non rischiano nulla

La norma non ha valore senza l'ordinanza dei sindaci di intimargli di stare a casa. Ma nessun primo cittadino lo ha fatto

Coronavirus, la legge fa flop. I positivi beccati fuori casa non rischiano nulla

L'emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta. Aumentano ogni giorno i positivi, specie a causa delle varianti. Preoccupa la situazione negli ospedali e in particolare nei reparti di terapia intensiva. Ma nonostante i tanti divieti imposti dal governo, adesso si scopre che la legge fatta apposta per punire i trasgressori delle norme anti-Covid presenta un grave difetto. In Parlamento, - si legge sul Corriere della Sera - il 22 maggio 2020 in sede di legge di conversione del decreto, passò inosservata (e poi inapplicata dai Comuni) l’aggiunta di una condizione per chi, positivo al virus, violi la quarantena. Non basta solo essere positivi, ma anche ricevere una ordinanza del sindaco. E siccome da un anno a questa parte nessun sindaco di alcun Comune consegna mai questa ordinanza al cittadino positivo per intimargli di stare a casa, ecco nei fatti esclusa la punibilità di tutti coloro che, pur avendo certezza della propria condizione di positivi al virus, ma non avendo ricevuto l’ordinanza del sindaco, si sottraggono all’isolamento e violano la quarantena.

La legge puniva il reato "con l’arresto da 3 mesi a 18 mesi e l’ammenda da 500 a 5.000 euro", in realtà non si rischia proprio nulla anche se viola il divieto assoluto di allontanarsi da casa. Ed è un paradosso - prosegue il Corriere - che intanto si somma sia alla impercorribilità del reato di «epidemia colposa» (articolo 452), per l’impossibilità di provare un nesso di causa tra la circolazione della persona positiva e il momento del contagio di altre specifiche persone; sia alla inservibilità anche dell’«inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità» (articolo 650), contravvenzione tarata sulla mancata ottemperanza a provvedimenti amministrativi individuali e concreti, quindi non idonea invece a sanzionare violazioni di norme generali e astratte come nei Dpcm.