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Coronavirus
Covid, Schillaci: "Serve l'aiuto dell'Europa". Replica: ingiustificati i test
Orazio Schillaci

Covid, il ministro della Salute Schillaci rassicura: monitoraggio, ma evitare interpretazioni allarmistiche

In Cina si è realizzata “una tempesta perfetta”, così il ministro della Salute Orazio Schillaci descrive la recrudescenza del virus nel Paese asiatico durante l'informativa al Senato sulla situazione epidemiologica in Italia in seguito all'emergenza di queste ultime ore. "Un unicum paradossale, le immagini delle megalopoli sono state un'icona della malattia, norme impressionati e inaccettabili per una democrazia. Solo 4 milioni di casi segnalati a fine novembre. Poche le vaccinazioni in Cina , scarso livello di protezione dei vaccini utilizzati, poche dosi di chiamo. Omicron fino a poco tempo fa ha circolato poco con una bassa immunità ibrida. Poi questo autunno la tempesta perfetta”.

La riduzione "repentina delle misure di restrizione, causata dalla protesta popolare, ha funzionato da innesco perfetto generando inevitabilmente un impressionante numero di nuovi casi (le stime non ufficiali degli osservatori occidentali arrivano a oltre 250 milioni di casi, circa un abitante su cinque), con una previsione a breve di oltre un milione e mezzo di decessi". Schillaci ha parlato di "un percorso tutt'altro che virtuoso, gestito attraverso una politica sanitaria sbagliata: prima condannati ad una dura restrizione delle liberta' fondamentali e poi all'esplosione della pandemia a seguito dell'allentamento delle stesse misure restrittive. Una lezione per l'intero pianeta su come non vada mai gestita un'epidemia". 

In Italia è necessario un "costante monitoraggio" nel timore che compaia una nuova variante del virus SarsCoV2, "una variante che vada oltre la Omicron", ma nello stesso tempo è importante "evitare interpretazioni allarmistiche", sottolinea Schillaci. "Al momento - aggiunge - le varianti che alimentano i casi in Cina sono le stesse che già circolano da tempo a livello globale".

I "dati preliminari", anche sul sequenziamento, relativi ai test su passeggeri provenienti dalla Cina e positivi al Covid, "evidenziano la circolazione di varianti e sottolignanggi gia' presenti sul nostro territorio". Prorogato intanto l’utilizzo delle mascherine nelle strutture sanitarie e nelle Rsa “fino al 30 aprile prossimo". "Serve raccordo con l’Ue per limitare l'afflusso di passeggeri positivi dal paese asiatico, abbiamo tenuto rapporti con Ecdc per uno continuo scambio di informazioni per provvedimenti rapidi e l'Italia partecipa al progetto di allerte precoci", evidenzia il ministro.

Covid: Ecdc, ingiustificati i test su viaggiatori dalla Cina

L'agenzia sanitaria dell'Unione Europea ritiene "ingiustificata" l'introduzione di test Covid obbligatori per i viaggiatori provenienti dalla Cina, nonostante l'aumento dei casi in Cina. Gli Stati Uniti e diversi altri Paesi hanno introdotto il tampone obbligatorio per i viaggiatori provenienti dalla Cina. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha dichiarato che tali misure non sono necessarie per l'Ue nel suo complesso.

Covid, su primo volo a Fiumicino 5 positivi su 49

Circa il 10% dei passeggeri del volo dalla Cina atterrato oggi pomeriggio a Fiumicino, 5 su 49, sono risultati positivi al test Covid. Lo ha riferito l'assessore alla Sanita' Alessio D'Amato, che si e' recato al Terminal 5 dello scalo romano per seguire le operazioni di screening per i passeggeri dei voli provenienti dalla Cina. "Si sono concluse le operazioni che hanno riguardato il primo volo atterrato un'ora fa - ha spiegato D'Amato - su 49 passeggeri risultano 5 casi positivita'. Ora verranno fatti i sequenziamenti allo Spallanzani, ma e' una situazione che rientra abbastanza nella normalita', siamo al 10% circa dei passeggeri". 

Covid, Pechino su test a turisti cinesi, misure si basino su scienza

"Abbiamo sempre creduto che per tutti i Paesi le misure di risposta al Covid debbano essere basate sulla scienza e proporzionate, e che si applichino in egual misura alle persone di tutti i Paesi senza pregiudicare i normali spostamenti e gli scambi e la cooperazione tra le persone". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, commentando le restrizioni imposte da alcuni Paesi, tra cui l'Italia, per i cinesi in viaggio all'estero. "Ci auguriamo che i Paesi seguano un approccio di risposta basato sulla scienza e lavorino insieme per garantire la sicurezza dei viaggi transfrontalieri", ha aggiunto Wenbin, ma anche per "mantenere stabili le catene industriali e di approvvigionamento globali e contribuire alla solidarietà globale contro il Covid e alla ripresa economica mondiale".

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