Coronavirus

Mascherine con certificati falsi dalla Cina: "Ancora in uso tra i sanitari"

250mln di mascherine acquistate dall'Italia grazie alle false certificazioni che assicuravano il giusto filtraggio, in realtà hanno una protezione solo del 10%

L'inchiesta sulle mascherine non conformi alle normative e distribuite in tutta Italia non si ferma. La Guardia di Finanza di Gorizia con il comandante colonnello Antonino Magro e la Procura della Repubblica con il titolare Massimo Lia e il sostituto Paolo Ancora stanno seguendo da vicino quanto sta avvenendo a livello nazionale in relazione all’operazione da loro avviata lo scorso mese di febbraio con i provvedimenti di sequestro, poi estesi a tutta Italia. Questi hanno portato nella sola regione di Nord Est all’individuazione di quasi due milioni di Dispositivi di Protezione Individuale in uso al personale medico, infermieristico e sanitario delle Aziende Sanitarie locali, non conformi alle normative vigenti e pericolosi per la salute. Da qui tutto si è allargato a macchia d’olio, con nuovi sequestri che hanno fatto scoprire un autentico vaso di pandora di cui peraltro ancora non si conosce l’esatta proporzione.    

Ne sa qualcosa proprio il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Gorizia Antonino Magro che afferma: “L’inchiesta non è conclusa. In questo momento – aggiunge - sono state interessate le varie Aziende sanitarie italiane con il principale obiettivo di impedire che queste mascherine arrivino ai vari presidi. Quindi compito principale nostro è quello di bloccarle e di sequestrarle. Il relativo provvedimento dell’autorità giudiziaria è già stato notificato ai diversi responsabili delle sanità regionali, in tutte le regioni d’Italia, che hanno perciò il dovere di metterle a nostra disposizione”. Un'inchiesta che si è allargata a tutta l'Italia, e all'intero carico di dispositivi importati dalla Cina con appalti da centinaia di milioni di euro. Lo staff dell'attuale commissario straordinario per l'emergenza, il generale Figliuolo, ha collaborato fornendo gli elementi per tracciare la filiera della distribuzione e risalire 60 milioni di mascherine. Ma altri 190 sono in giro o sono già state usate.