Coronavirus
Mascherine con certificati falsi dalla Cina: "Ancora in uso tra i sanitari"

250mln di mascherine acquistate dall'Italia grazie alle false certificazioni che assicuravano il giusto filtraggio, in realtà hanno una protezione solo del 10%
“Sono dispositivi – precisa Magro – sui quali sono state effettuate tutta una serie di test che hanno evidenziato una protezione solo del 10%, quindi il rischio per gli operatori sanitari è elevatissimo. Per cui c’è l’esigenza di toglierle tutte e subito dalla circolazione”. Ce ne sono ancora molte in giro? “Noi ne abbiamo sequestrate 65 milioni, presso le logistiche centrali del Commissario straordinario, cioè le Sda delle Poste, ma queste sono solo il residuo di 250 milioni di Ffp2 e Ffp3". Venivano acquistate a prezzi alterati? “Questo al momento non è possibile dirlo, ma stiamo facendo anche queste verifiche, abbia già acquisito dati e ora verranno effettuate le verifiche”. Basta così? “No, si è anche inteso avviare degli approfondimenti inerenti la spesa pubblica. Non sono in grado di commentarla questa indagine, ma ha del clamoroso perché effettivamente sono mascherine destinate al nostro sistema sanitario e quindi questa è la situazione”.
“Il primo sequestro - aggiunge - è stato qui in Friuli Venezia Giulia, poi abbiamo capito che il problema era ben più ampio e la Procura ha quindi inteso procedere su scala nazionale per altri sequestri. Certo che per quelle già andate in distribuzione presso i presidi sanitari regionali è stato necessario rivolgersi direttamente ai responsabili che hanno l’obbligo di raccoglierle per poi, da parte nostra, formalizzare i relativi sequestri”. Al momento il reato contestato è la “vendita di prodotti industriali con segni mendaci”, punito con due anni di carcere, e la Procura ha intestato l'indagine a carico di ignoti.