Coronavirus
Scuola, la soglia in presenza scende al 60%. Decisivo il caos per i trasporti
Il governo fa un passo indietro e va incontro alle Regioni. Alle superiori solo 6 studenti su 10
Scuola, la soglia in presenza scende al 60%. Decisivo il caos per i trasporti
Il Coronavirus continua a far paura, ma il governo ha deciso di riaprire "calcolando il rischio", seppur parzialmente. Tra le novità più attese del nuovo decreto c'era sicuramente il ritorno in presenza nelle scuole. Ma c'è stato un passo indietro dell'esecutivo dopo il pressing delle Regioni. Frutto di una trattativa serrata, - si legge su Repubblica - condotta sotto il pressing di presidi, insegnanti, sindacati di categoria che si erano ribellati a un ritorno in massa a scuola degli studenti nelle zone gialle e arancioni. A rendere complicato quel “segnale di ritorno alla normalità” voluto da Draghi due problemi: il nodo del trasporto pubblico, con la capienza dei bus limitata al 50 per cento e la mancanza di mezzi necessari per le nuove esigenze, e l’impossibilità — sottolineata dai capi d’istituto — di garantire anche nelle aule condizioni di sicurezza.
Cinque ministri: Bianchi, Gelmini, Giovannini, Lamorgese e Speranza, - prosegue Repubblica - si sono confrontati in videoconferenza per oltre due ore e mezzo con i governatori, che si sono presentati con una richiesta netta: didattica in presenza al massimo al 50 per cento. E alcuni di loro, come Zaia e Spirlì, hanno anche tentato di forzare sul modello Puglia, ovvero su una soluzione che desse alle singole Regioni la facoltà di scegliere la quota di Dad da concedere. A metà pomeriggio l’obbligo del 100 per cento di didattica dal vivo è diventato, nelle parole di Gelmini, «un obiettivo da raggiungere quanto prima». Nel frattempo ecco l’intesa sulla soglia minima del 60 per cento. Questa è la quota concessa nelle scuole superiori delle Regioni che si troveranno in zona gialla e arancione, mentre in zona rossa la didattica in presenza può oscillare fra il 50 e il 75 per cento.