Coronavirus
Sondaggi: italiani divisi sul coprifuoco. Solo il 41% approva rientro alle 22
La misura non piace a metà del Paese, il 30% vorrebbe il limite alle 23 e il 22% è per il liberi tutti
Sondaggi: italiani divisi sul coprifuoco. Il 41% approva il rientro alle 22
L'emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta. Il numero di contagiati giornalieri non accenna a diminuire come sperato e la pressione sugli ospedali, specie nei reparti di terapia intensiva resta molto alta. A questo si aggiunge il dato più drammatico, quello relativo alle vittime, sesto Paese al mondo per morti totali a causa del Covid. In questo scenario difficile, il governo ha comunque scelto di riaprire, ripristinando le zone gialle. Ma c'è un argomento su cui la maggioranza è spaccata, si tratta del coprifuoco alle 22. Il sondaggio realizzato dall’Istituto Ipsos per conto della trasmissione diMartedì in onda ieri su La7 sembra in qualche modo dare conto delle diverse visioni delle forze politiche che sostengono l'esecutivo.
Il coprifuoco alle 22 anche nelle zone gialle - si legge sul Corriere della Sera - piace ad una larga fetta di italiani (il 41 per cento) ma non alla maggioranza. Per il 30 per cento andrebbe spostato almeno alle 23, mentre un altro 22 per cento eliminerebbe qualsiasi limitazione (il 7 per cento non sa o non indica una preferenza). Complessivamente, quindi, il 52 per cento è contro allo stop alle 22.
Secondo il sondaggio dell’istituto di Nando Pagnoncelli i «liberisti», cioè quelli che sono contrari a stabilire limiti d’orario, sarebbero poco più di uno su cinque (Fratelli d’Italia avrebbe voluto l’abolizione del coprifuoco). Il favore per un allentamento delle restrizioni, tuttavia, - prosegue il Corriere -si scontra con le risposte ad un’altra domanda posta agli italiani. Sulle conseguenze delle riaperture disposte a partire dal 26 aprile, infatti, c’è un grande pessimismo. Per il 50 per cento degli intervistati «dureranno poco, in breve riprenderanno ad aumentare i contagi e si tornerà a chiudere». Il 41 per cento, invece, ritiene che siano un primo passo verso il ritorno alla normalità e non vi saranno dietrofront.