Coronavirus

Ventilatori non a norma venduti all'Italia, D'Alema presidente della società

L'ex presidente del Consiglio risulta al vertice della società cinese, 140 dispositivi non conformi e inutilizzabili."Non percepisco alcun rimborso". La replica

Ventilatori non a norma venduti all'Italia, D'Alema presidente della società

Il Coronavirus in Italia continua ad essere un'emergenza. La questione principale adesso è relativa ai vaccini, poche le dosi a disposizione delle Regioni e campagna che procede a rilento. Ma all'inizio della pandemia i problemi erano molteplici, a causa soprattutto della difficoltà nel reperire gli strumenti di protezione, dalle mascherine ai gel igienizzanti fino ai ventilatori polmonari per fronteggiare le difficoltà nei reparti di terapia intensiva, affollati. Proprio su questi dispositivi - si legge sulla Verità - è emerso un nuovo retroscena. La società cinese che ha venduto all'Italia 140 dispositivi, rivelatisi poi non a norma, ha come presidente onorario l'ex presidente del Consiglio Massimo D'Alema.

"D'Alema non percepisce soldi, ha una carica che non prevede rimborsi", si affretta a precisare uno stretto collaboratore dell'ex premier. Ma dai vecchi organigrammi della società Skill Road Cities Alliance, spunta anche un altro ex esponente della sinistra, Francesco Rutelli, che non smentisce la notizia ma spiega. "Sono stato co-presidente per un solo giorno". Sarebbe stato D'Alema - prosegue la Verità - stando ai documenti cinesi a rassicurare il governo italiano sull'acquisto dei dispositivi.