Coronavirus

Virus, Italia rossa di rabbia: 605 mila multe. Incendiato il portone dell'Iss

Il ministro Speranza: "Atti intimidatori inaccettabili". Solo ieri sono state effettaute 3 mila sanzioni per violazioni varie

Virus, Italia rossa di rabbia: 605 mila multe. Incendiato il portone dell'Iss

L'emergenza Coronavirus in Italia continua senza sosta. Da oggi chiude quasi tutto, prove generali di lockdown in vista delle feste di Pasqua, quando dal 3 al 5 aprile tutto il Paese sarà blindato. E' l'estrema conseguenza di dati sempre più preoccupanti, visto che aumentano i contagi, complice il diffondersi delle varianti e soprattutto è allarme rosso negli ospedali, specie nei reparti di terapia intensiva, arrivati a livelli ben sopra la soglia. Già superati i 3 mila letti occupati solo per pazienti Covid. Non accenna a diminuire anche il numero di decessi giornalieri. In questo clima di frustrazione cresce anche la rabbia e aumentano i gesti di ribellione. Record di multe nel fine settimana Secondo i dati forniti dal Viminale, - si legge sul Corriere della Sera - ieri le forze di polizia impegnate nelle verifiche del rispetto delle misure anti Covid hanno controllato 99.353 persone, delle quali 2.383 sanzionate amministrativamente e 16 denunciate per aver violato gli obblighi di quarantena.

Già venerdì - prosegue il Corriere - le sanzioni amministrative erano state 1.338. Ieri i controlli hanno riguardato anche 12.857 tra attività ed esercizi commerciali, con 113 titolari sanzionati e 54 chiusure. Dall’inizio della stretta anti Covid, l’11 marzo del 2020, comunica il Viminale, sono stati effettuati 46.838.743 controlli su tutto il territorio nazionale, 37.270.329 le persone fermate, 605.944 quelle sanzionate. Nella serata di ieri, poi, è stato anche incendiato il portone d’ingresso dell’Istituto superiore di sanità a Roma. Verso le 20, il portone è stato cosparso di liquido infiammabile da ignoti, che si sono poi dati alla fuga. Una pattuglia dei carabinieri giunta davanti alla sede di viale Regina Elena è riuscita a spegnere le fiamme."Inaccettabili gli atti intimidatori", ha commentato il ministro della Salute Roberto Speranza.